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Originale e intrigante thriller fantascientifico, che chiaramente protende ai successivi episodi. Quindi, questo è un voto "di attesa".
Le descrizioni del libro non eccellono in accuratezza ma non si può certo dire che non vengano dati tutti gli indizi necessari per risolvere l'enigma finale. La soluzione dell'intrico non è irraggiungibile, anzi, con un minimo di accortezza si riesce ad intuire il movente e a scoprire l'identità dell'assassino. Il punto di forza del libro, non sta quindi nell'indagine ma nella parte fantascientifica, legata al curioso fatto di una collisione di un asteroide con la Terra. E' interessante leggere delle varie reazioni delle persone, di come queste reagiscono in modo diverse al disastro inevitabile.
Recensioni
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I puristi potrebbero eccepire sull’indicazione di thriller in copertina, perché in realtà si tratta di un romanzo poliziesco, con un poliziotto che indaga su un suicidio che (solo) lui pensa potrebbe essere un omicidio. Mentre l’orbita di un asteroide di 6,5 chilometri di diametro si sovrapporrà su quella terrestre entro sei mesi con conseguenze catastrofiche per più della metà della popolazione. Se poi vogliamo parlare di generi, questo è un raro caso in cui giallo e fantascienza si sovrappongono con esiti molto positivi e con domande che sfiorano la metafisica. Se fra pochi mesi saremo (quasi) tutti morti, vale la pena cercare un possibile ma non probabile assassino? Un maestro come Dürrenmatt ci andrebbe a nozze, ma anche Winters se la cava bene.
Nel generale clima di depressione per “il peso di questa intollerabile imminenza”, si moltiplicano i suicidi anche di massa, molti si gettano in braccio a religioni vecchie o nuove, altri vogliono provare almeno una volta piaceri fin allora vagheggiati, ozi e viaggi, trasgressioni e perversioni, droghe e sesso. Hank Palace, promosso detective da tre mesi perché quasi tutti hanno abbandonato il lavoro e niente funziona più, dagli ospedali alla polizia, si muove come un discepolo di Kant più che di Conan Doyle. Nota un’incongruenza: la vittima, un grigio assicuratore, indossa un vestito ordinario con una cintura di lusso; ma soprattutto è attratto dalla ricerca del movente più che del colpevole: perché si uccide nell’imminenza della fine del mondo? Hank non lo sa che sta rispondendo a un imperativo categorico: fai quel che devi, accada quel che può. Il legno storto dell’umanità non cambia nemmeno quando c’è un asteroide che sta per impattare con la terra.
Il romanzo è una detection davvero distopica (altro che pandemie o catastrofi nucleari o ambientali), il primo di una trilogia; subito dopo sono usciti Il conto alla rovescia e L’ultimo crimine.
Recensione di Fernando Rotondo
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