La pesca è stata ed è ancora la mia vita interiore. Non parlo spesso nella vita con Dio né con la mia anima, né con le persone care che ho perso per strada. Lo faccio pescando. Il mistero di quanto si nasconde sott'acqua è in grado di farmi riaffiorare i dubbi su quanto si nasconde nell'eternità. L'ingiustizia di un atto barbaro, primitivo - l'uccisione delle catture libera un dibattito interiore, mai risolto, ma infinitamente vitale. La pesca per me, a volte, è quasi una religione. È quello che non sono mai riuscito a far capire a mia madre, a mio padre, agli amici, alle donne che ho amato. Spero di riuscirci con i miei figli. Perché? Beh, perché io ho avuto un ottimo padre, ma oggi so che avrei voluto un padre pescatore. Qualcuno che mi segnasse le vie da percorrere, mi dicesse come fare il nodo per legare l'amo senza farmelo studiare sui libri con i disegni sempre poco chiari, qualcuno che si alzasse con me all'alba sapendo che cosa stavo provando. )
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