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Questo libro è stata una piacevolissima sorpresa: un'ottima trama, originale nello svolgimento, ci porta in Giappone, luogo a me quasi sconosciuto ma che mi ha fortemente incuriosito grazie a questa storia. I personaggi sono ben delineati, soprattutto l'ispettore Nishida, che mi è piaciuto molto. Ho fatto un pò fatica con i nomi degli altri personaggi (non me ne ricordo praticamente uno) ma l'autore è sempre stato bravo a "far ricordare" chi fossero nel momento in cui ne parlava. Lo svolgimento dell'indagine è molto particolare e, sebbene non ci siano grandi colpi di scena, è ben congegnato. La scrittura poi è coinvolgente e mai noiosa. Non vedo l'ora di leggere il secondo libro dell'autore!
Era da tanto che non mi imbattevo in un libro cosí bella storia, mai noiosa e non scontata come potrebbe sembrare da qualche passaggio, scritto bene molto scorrevole e finale con ciliegina sulla torta!
Un romanzo d' esordio fulminante, senza incertezze di trama o debolezze stilistiche. Ottima la trama, originale nello svolgimento senza mai un cedimento di attenzione verso i tanti personaggi che abitano in questa Tokio immensa e distratta. Ho seguito senza stancarmi mai svolte di indagini e differenze di caratteri, fino alla fine, quasi commovente. Non dico altro, questo libro va letto dagli amanti del genere, e non solo. Leggerò sicuramente anche gli altri dell' autore, troppe volte la delusione è dietro l' angolo, ma questa volta no. Complimenti all' autore, a cui vanno le mie 5 stelle.
Leggo i romanzi di Tommaso Scotti a ritroso dopo il fantastico "I diavoli di Tokyo ovest". È piacevole indagare insieme all'ispettore Nishida sull'omicidio strano che parrebbe eseguito con la punta di un ombrello. Non è un ombrello qualunque: ha un marchio che crea imbarazzo e poi passa di mano in mano, compare e scompare. Questo scomparire consente all'autore di scrivere note interessanti sui personaggi che l'hanno avuto tra le mani e, insieme a loro, ai tratti distintivi delle culture giapponesi e delle loro contraddizioni. Il romanzo si muove su un doppio binario: la ricerca dell'assassino (questa volta ho perso la scommessa che faccio sempre con me stessa) e la ricerca dell'ombrello nei suoi interminabili passaggi. Il doppio binario è anche un escamotage per tenere il lettore con il fiato sospeso: questa è l'anima del giallo! Io leggo comunque lentamente per gustarmi il racconto e non corro alla ricerca del colpevole. Scotti disegna un Giappone che non ho conosciuto, a tratti inquietante, partendo da Kabukicho, la zona di Tokyo che nel mio reportage di viaggio di dieci anni fa, chiamavo "la pancia molle di Tokyo", un luogo di degrado e sporcizia insolito nel Sol Levante. Da qui il romanzo si dipana con maestria e rivela un mondo accattivante di persone e cose. La scrittura limpida è ricca di similitudini, di colori, di ironia con le note a piè di pagina che aiutano il lettore nella comprensione di termini giapponesi. 🌸