Qual è il senso ultimo della conoscenza, e perciò di tutte le scienze, psicoanalisi inclusa? Allo scopo di confermare le sue ipotesi sull'inconscio collettivo Jung non ha esitato ad avvicinarsi a materie apparentemente lontane dalla psicologia, come, per esempio, alchimia e gnosi. I suoi allievi più creativi hanno colto l'esempio del maestro, ci viene in mente, per esempio, Eric Neumann. Oggi il loro lavoro trova ampio riconoscimento, e spazio nei piani formativi delle società analitiche junghiane. Questo numero de "L'Ombra" non vuole rappresentare un tentativo di estendere la ricerca dei fondamenti archetipici, individuare le tracce di una plausibile storia evoluzionistica degli archetipi. Perché ci siamo resi conto che degli archetipi le neuroscienze non si possono sbarazzare facilmente. Altresì è un tentativo di approfondire gli elementi di convergenza ricercando un linguaggio comune tra scienze della natura e scienze dello spirito. Con la necessaria umiltà, e nel rispetto dei differenti assunti epistemologici, i contributi di questo numero provano ad accostarsi alle acquisizioni delle neuroscienze utilizzando la teoria della mente proposta dalla psicoanalisi, e dalla psicologia analitica in particolare, con il progetto di permettere a entrambe le discipline di nutrirsi delle acquisizioni dell'altra. Di conseguenza, questo volume accoglie, accanto a saggi di stampo filosofico e psicodinamico inerenti la relazione mente/cervello, anche articoli dove si parla di batteri, di microbiota, di Sé biologico e di comportamenti animali. Gli autori del presente volume hanno tenuto costantemente d'occhio il timone affinché non si perdesse mai di vista la finalità ultima delle esplorazioni, ovvero le ricadute positive nell'attività clinica.
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