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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Mondadori torna al giallo ripubblicando i suoi classici in una nuova veste grafica.
Un imprenditore scomparso. Due amanti con troppi segreti. Otto giurati a decidere il loro destino.
Francesco Caringella costruisce un legal thriller affilatissimo, un meccanismo a regola d'arte degno dell'indimenticabile classico «La parola ai giurati».
Virginia della Valle scrutò a uno a uno i giurati, iniziando a fare i calcoli sull'esito delle votazioni. Un vecchio vizio, quello di tradurre in voti le facce, i silenzi, le espressioni mute. Peccato che questa volta, i giurati fossero un mistero più fitto di quello celato dagli imputati.
È una fredda mattina di gennaio quando Michele De Benedictis scompare nel nulla. Non ci sarebbero gli estremi per un'indagine di omicidio, ma sui suoi conti correnti il pubblico ministero vede movimenti strani, ancor più sospetti perché tutti con lo stesso beneficiario: la giovane moglie Antonella. Le intercettazioni portano alla luce trame e segreti… e una liaison con Giulio, un musicista spiantato. I due amanti prima si accusano l'un l'altro, poi a vicenda si scagionano, continuando a mescolare le carte anche quando il caso approda in tribunale, e il processo diventa mediatico. Antonella e Giulio sono innamorati innocenti o una coppia di spietati assassini? A deciderlo sono chiamate otto persone – la Corte d'Assise – diverse per età, cultura, vita. A soffrire della solitudine del giudice – una battaglia muta, una ricerca infinita – è però soprattutto il presidente, Virginia della Valle, che alla Legge ha sacrificato tanto, forse troppo, e che nel caso di Antonella e Giulio vede levarsi i fantasmi di una sentenza sbagliata che non è mai riuscita a perdonarsi…Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo ben scritto, piacevole e scorrevole da leggere tutto ad un fiato. Narra la storia dell'anticamera di una giuria di una corte d'assise che deve decidere su un omicidio premeditato in concorso di un noto imprenditore barese di cui non è mai stato rinvenuto il corpo. Ogni giurato pur avendo capito il quadro della situazione, non riesce a decidere compreso il giudice giudicante una donna di mezza età con un passato avvolto nel mistero e una passione spasmotica della verità oltre ogni ragionevole dubbio. Sono questi i tratti avvincenti di questo romanzo che appassionano il lettore travolgendolo sino all'ultima pagina. Assolutamente consigliato
L’art. 533 c.p.p. impone al giudice di comminare un provvedimento di condanna solo se l’imputato si palesa colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. Sei giurati popolari e due magistrati devono decidere della colpevolezza o dell’innocenza di due imputati accusati dell’omicidio di un imprenditore di cui non si trova il corpo. Il libro è un omaggio al film del ’57 “La parola ai giurati” con un magnifico Henry Fonda. Trama scorrevole
Il romanzo è ben strutturato, chiaro e scorrevole alla lettura. E' presente molta suspence fino alla fine. Consigliato.
Recensioni
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