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Una notte d'estate, quattro ex compagni di liceo si ritrovano per caso nella città che hanno lasciato da tempo. Raccontando, ciascuno, un pezzo di verità, scopriranno prima dell'alba il segreto che ha segnato le loro vite. Lancinante come un grido, nostalgico come una lettera d'amore, Ohio è il grande romanzo dei nostri anni.
«Meraviglioso e struggente, pagina dopo pagina» – Chicago Review of Books
«Stephen Markley arriva dritto dall'Iowa Writer's Workshop, una delle migliori scuole di scrittura americane. Aveva già pubblicato in patria un'autofiction sulla difficoltà di esordire, ma il suo vero inizio letterario è questo romanzo, Ohio, che prende il titolo dallo stato chiave per i destini elettorali degli USA» - Robinson
È un posto dimenticato da Dio, New Canaan. Dopo il diploma, dieci anni fa, se ne sono andati tutti. Bill, attivista disilluso con una passione per i guai; Stacey, una dottoranda che ha imparato ad accettare la propria omosessualità; Dan, reduce dall'Iraq segnato nel corpo e nella mente; Tina, ex cheerleader fragile e amareggiata. Ma la notte in cui le traiettorie dei quattro giovani si incrociano di nuovo, passato e presente, i giorni del liceo carichi di promesse e le disillusioni dell'età adulta, fanno contatto ed esplodono. Da anni non si leggeva un romanzo che affrontasse, con tanta ferocia e pietà, la perdita dell'innocenza.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La prima parte non è così avvincente, pare piuttosto una lunga introduzione finalizzata alla descrizione dei personaggi. Sembra di non arrivare mai al cuore della storia. Finchè il lettore non si rende conto di essersi già immerso nella storia a sua insaputa. Un finale inaspettato per un romanzo di attualità.
inizialmente non capivo dove volesse arrivare l'autore ma andando avanti diventa uno di quei libri dai quali non ti staccheresti più.
C'è un po' troppo in questo libro: troppi personaggi, troppi dettagli non sempre essenziali per la storia, ma soprattutto troppi esempi dei mali tipici americani. Anche se alcuni caratterizzano in effetti la Rust Belt (dove è ambientata la vicenda), l'autore non ha dimenticato di aggiungerne molti altri, dagli stupri nei licei al suprematismo, dall'abuso di sostanze di vario genere al fanatismo religioso, dall'autolesionismo allo spaccio, solo per citarne alcuni, aggiungendo poi altre tematiche "calde", come le guerre inutili, i soldati morti al fronte o che tornano menomati nel fisico e nella mente, l'omosessualità, il razzismo, il terrorismo interno, i genitori che abbandonano i figli. In più i vari piani temporali che si intrecciano e le vicende individuali dei tanti personaggi (ci vorrebbe uno schema per seguire gli intrecci di coppia dei 4 protagonisti, a cui si aggiungono genitori, amici, fratelli, insegnanti) richiedono un'attenzione costante da parte del lettore. Forse anche questo fa sì che non si riesca ad entrare in empatia con nessuno dei personaggi, molto ben costruiti, ma freddi e distanti. Ciononostante, è un libro interessante, che in alcuni tratti appassiona, con una scrittura molto pulita. Una nota di demerito all'editore per i diversi refusi, in genere raramente presenti nelle sue edizioni.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’ultima cartolina dalla tanto celebrata (in termini letterari) provincia americana, ci è giunta dall’Ohio. Mittente, Stephen Markley. Il suo è un romanzo d’esordio che ha conquistato pubblico e critica d’Oltreoceano. Un romanzo corale, nostalgico e spietato, forse un po’ troppo ricco e pretenzioso, ma che alla fine raggiunge lo scopo.
Ohio (544 pagine, 21 euro), tradotto da Cristiana Mennella e pubblicato da Einaudi Stile Libero, si apre con una parata funebre in onore di Rick, marine morto in Iraq nel 2007. Ma non tutti i suoi amici vi prendono parte. Ed è proprio a partire dagli assenti che si dipana la storia, sei anni dopo. Markley racconta più storie che si intrecciano a vicenda, tra presente e passato. Una struttura complessa eppure efficace, nonostante qualche eccesso stilistico che a tratti ne rallenta la fluidità di lettura. Un romanzo che somiglia ad un puzzle composto da migliaia di pezzi, ognuno dei quali lascia intravedere qualcosa di vivido che accende la curiosità e invita ad andare avanti speditamente. I protagonisti sono un gruppo di ragazzi di provincia che crescendo si sono persi di vista, senza mai riuscire a dimenticarsi, ognuno alle prese con la propria vita e i propri guai. A legarli non è solo il passato comune e il luogo di origine (l’immaginaria e sperduta cittadina di New Canaan), ma anche segreti adolescenziali, amori disperati, decisioni sbagliate, tragedie imminenti. E soprattutto la sensazione costante di un tradimento che ha radici profonde. Ma a tradire, stavolta, è l’America stessa.
Il sogno americano sembra essersi sfarinato nell’arco di qualche decennio e Ohio ne racconta le dinamiche in modo convincente. Le vittime di questa gigantesca illusione sono le nuove generazioni, i cosiddetti millennials, quei ragazzi nati a cavallo tra gli Anni ’80 e ’90, con le loro crisi esistenziali e i sogni di gloria andati in fumo. Markley porta a galla dolori e malumori che spesso finiscono nel dramma personale tra alcool, droga e violenze di ogni genere, in un’America tanto lontana dall’immaginario collettivo quanto vera, che fa a pugni con lo skyline di New York, le insegne al neon di Los Angeles e le spiagge affollate di Miami Beach. Un’America contraddittoria, spaccata – economicamente e politicamente – in cui la violenza quotidiana non fa più notizia e l’autolesionismo sembra l’unico modo per sopravvivere alla prospettiva del fallimento. Un’America divisa, che ha paura di perdere il controllo del mondo e reagisce schizofrenicamente.
Ma ciò che rende il romanzo estremamente attuale (e riuscito) è quel che si staglia sullo sfondo: perché in Ohio sono ben visibili i semi del trumpismo esploso in tutta la sua drammaticità in questo inizio di 2021. La veterana Ashli Babbitt, rimasta uccisa nell’assalto a Capitol Hill, sarebbe stata un personaggio perfetto del romanzo di Markley.
Recensione di Giovanni Di Marco
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