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Pensavo meglio! E' scorrevole, quasi ben scritto. Banale il lieto fine tutti insieme appassionatamente: Dana, André, Margherita, Rachele e Flavia l'amica di sempre. Interessante il carattere di Dana che la porta a fuggire davanti alle difficoltà, ad evitare un confronto necessario a volte per chiarirsi. Carino!
Ma è uno scherzo? Libro imbarazzante ("libro" tra virgolette, se si ha un minimo di rispetto per le parole e per quello che le parole rappresentano). Personaggi inconsistenti, numerose incongruenze, illogicità ancor più gravi. Una serie innumerevole di stereotipi triti, ritriti e ritriti ancora. Retorica a fiumi. L'ambientazione fa acqua da tutte le parti. La trama è prevedibile e solo la banalità dei fatti narrati è riuscita a provocare in me, lettore, un minimo di stupore. Se la "vittoria" del concorso Facebookiano si può spiegare con l'orrore di un meccanismo per cui una singola persona poteva votare migliaia di volte allo stesso modo, non si spiega la scelta della redazione di "Billy, il vizio di leggere", di inserire il compitino malriuscito della "Coppola" accanto a nomi del calibro di Buttafuoco, Carofiglio, Maraini, Pansa, ecc... Il tutto è alquanto illogico e, fino a prova contraria, immotivato. Se acquisto un romanzo a cui viene dato un simile risalto mediatico, mi aspetto di leggere perlomeno qualcosa di dignitoso (parlo di "dignità letteraria", s'intende). Inserito in un catalogo di pubblicazioni per bambini o ragazzi, il testo della Coppola avrebbe un minimo di questa dignità, forse.
Ho acquistato il libro con molto entusiasmo ma sono arrivata alla fine solo con la speranza che il finale non fosse così banalmente e sdolcinatamente scontato e che la mia impressione venisse smentita, il che non è accaduto: la trama è purtroppo degna delle peggiori "telenovelas".
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