L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro è unico nel suo genere: scritto con passione ed uno stile avvincente, sebbene realistico, si occupa di una problematica difficile con tatto ma non senza efficacia. Restano impressi i personaggi e l'ambiente, cupo e senza tempo, le voci ed i pensieri che fanno rumore nel silenzio. L'autore si connota così come scrittore di talento, nel panorama blando e scarno della narrativa contemporanea.
Lavorando nel campo della "correzione detentiva" da trentanni ho letto molta letteratura in merito. Mi compiaccio che la Casa Circondariale di Castrogno abbia avviato un progetto simile. Il libro, più di ogni altro che i ne abbia letto, entra nella mente dei detenuti fino al parossismo. E' un libro che tiene avvinti e pone interrogativi tuttora validi: qual è il fine della correzione detentiva? E ancora, chi controllerà i controllori? Bravo D'Ascenzo, il nostro Abruzzo può andare fiero di scrittori così.
Il libro ha una forma anfibia: metà romanzo che vede protagonisti quegli stessi detenuti che hanno preso parte al progetto, trasportati in una realtà che ben manifesta il loro carico di dolore e redenzione; metà raccolta diretta delle testimonianze di vita dei detenuti che hanno voluto affidare alla scrittura forte di Salvatore D'Ascenzo il desiderio di potere essere considerati uomini, al di là di ogni errore o pregiudizio. Il libro, infatti, senza alcuna finalità apologetica, mostra la vita dei detenuti non più come quella di un collettivo da punire la cui identità è affidata ad un numero di matricola, ma come quella di uomini comuni, con le proprie attese, paure ed errori dei quali non sono ricercate le cause ma le conseguenze. Salvatore D'Ascenzo, noto già per il reportage Mattoncini rossi sul terremoto del Nepal 2015, libro tradotto e distribuito sino in Canada, torna su un tema di ambito sociale. L'autore, che ha in prossima uscita altri due volumi con Case editrici di livello nazionale, mostra ancora una volta lo stile e la scrittura appassionata e coraggiosa di chi è capace di raccontare realtà nascoste oltre ogni preconcetto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore