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Il racconto sicuramente prende il lettore, ma manca soprattutto nella parte conclusiva una tensione adeguata al racconto. Si sente insomma che l’autore, e ci mancherebbe, non crede fino in fondo alla possibilità di vampiri aggirantisi in una cittadina della razionale America. Uno spazio sufficiente, ad esempio non è, riservato al prete cattolico che, sconfitto, fugge dalla cittadina maledetta: un autore europeo si sarebbe magari dilungato su pratiche esorcistiche quanto meno con un paio di frasi in latino., uso costante di crocifissi (a malapena se ne vedono un paio di cui uno ‘fai da te) qualche accenno più sostanzioso sulle origini del Dracula in trasferta negli USA. I personaggi sono comunque interessanti e ben caratterizzati, la trama è serrata e il finale inquietantemente aperto.
King narra una storia intrisa di horror, tensione, sofferenza e scene macabre. Il vampiro viene descritto nel modo più cruento e spartano possibile, senza intenderlo come un aristocratico borghese. Le prime pagine sono introduttive e procedono al rilento, ma una volta immersi nel romanzo la lettura assume un ritmo ed un'intensità impressionanti.
Il libro mi è piaciuto, anche se leggerlo è stato quasi doloroso anche a causa della traduzione. Si può dire che l’autore sia molto prolisso nel raccontare, in fin dei conti, poche cose, ma se questo è il suo stile riesce a adoperarlo bene. Il volume poi ha troppa struttura: ci sono una nota introduttiva, una prefazione, un’introduzione accompagnata da relativa poesia, dopodiché comincia il primo di tre libri, ciascuno corredato da poesie o citazioni e diviso in capitoli e capitolini, poi c’è l’epilogo, con poesia, le scene tagliate e alla fine la nota di chiusura. Molte descrizioni sono poco comunicative, sembra che siano lì solo per riempire. I personaggi hanno dei profili psicopatologici originali, ma alla fine sono poco profondi, ma credo che questo faccia parte della poetica dell’autore. Il vero ostacolo è la traduzione. Appena all’inizio del romanzo, la frase “Stai pensando al posto sbagliato” in italiano non significa niente. A p. 330 nel mezzo di una scena di tensione il traduttore sceglie di scrivere “ammonticchiandolesi” che da solo occupa mezzo rigo. Non si contano i periodi che cominciano con “Io” per ricalcare l’inglese. Mi duole sapere che questo è il traduttore a cui sono affidati molti dei romanzi di Stephen King.
un rifacimento "stile king" del dracula di bram stoker. la storia è conosciuta eppure riesce ad essere originale e intrigante.