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«Che fosse un'accozzaglia di folli, ladri, mendicanti, che importa! Era pur sempre un popolo, e lui un sovrano.»
Un classico senza tempo. Un classico popolare. La grandiosa rivisitazione di una Parigi tardomedievale in cui si mescolano lo spettrale profilo della basilica di Notre-Dame, abitata dal gobbo Quasimodo, e la notturna Corte dei Miracoli, dove risplende la bellezza di Esmeralda. Come in un grande melodramma, forze del bene e del male si scontrano facendo fulcro intorno all'attrazione, alla sensualità, all'innocenza della bella zingara. Romanzo del diverso, del perverso e dell'amore contrastato, «Notre-Dame de Paris» non ha mai smesso di sedurre l'immaginazione di registi (memorabile il film del 1939 di William Dieterle, con Charles Laughton nelle vesti di Quasimodo), musicisti (recentissimo è il musical di grande successo di Riccardo Cocciante) e, naturalmente, lettori. «Hugo, non dimentichiamolo, scrive "Notre-Dame" a ventott'anni, nel 1830, e lo dà alle stampe l'anno dopo: "Notre-Dame" ha della gioventù o della prima maturità gli entusiasmi della scoperta, la foga dei messaggi.» (Goffredo Fofi)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La lettura di Notre Dame de Paris è stata una vera sorpresa. Le lunghe e innumerevoli digressioni di Hugo (che tanto temevo prima di iniziare) sono state per me fra le più belle pagine del romanzo. Quasimodo è il personaggio migliore di tutta la storia, insieme alla sua straordinaria Notre Dame che, come dice Umberto Eco "ingoia ed espelle" ogni personaggio che incontra, rimanendo una testimone silenziosa e maestosa delle tragiche vicende che qui vengono raccontate. Phoebus penso si possa definire uno dei personaggi più insulsi mai esistiti, totalmente diverso da quello che ricordavo dal film della Disney; Claude Frollo, così viscido e ossessivo, è il vero mostro dentro la cattedrale. Il finale è stato una vera e propria sorpresa per me e adesso che il libro è terminato faccio fatica a rimetterlo sullo scaffale.
Che dire? La lettura di Notre Dame de Paris è stata una vera sorpresa. Le lunghe e innumerevoli digressioni di Hugo (che tanto temevo prima di iniziare) sono state per me fra le più belle pagine del romanzo. Quasimodo è il personaggio migliore di tutta la storia, insieme alla sua straordinaria Notre Dame che, come dice Eco nella prefazione, "ingoia ed espelle" ogni personaggio che incontra, rimanendo una testimone silenziosa e maestosa delle tragiche vicende che qui vengono raccontate. Phoebus penso si possa definire uno dei personaggi più insulsi mai esistiti, totalmente diverso da quello che ricordavo dal film della Disney; Claude Frollo, così viscido e ossessivo, è il vero mostro dentro la cattedrale. Il finale è stato una vera e propria sorpresa per me e adesso che il libro è terminato faccio fatica a rimetterlo sullo scaffale.
Un grande classico assolutamente da leggere. Hugo è una garanzia per quanto la descrizione di tutti gli strati della società e dei caratteri umani. Tutti credono di conoscere la storia di Esmeralda e Frodo per aver visto l'omonimo cartone, ma non c'è nulla di più sbagliato, leggere per credere!
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