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Versi immortali e immagini senza tempo mettono il nostro paese di fronte a uno specchio fantastico, uno specchio cangiante fatto di parole e colori. Franco Marcoaldi e Tomaso Montanari svelano la natura profonda di un popolo sempre sospeso tra commedia e tragedia, tra piccole meschinità e irresistibili slanci d'amore.
«Passato e memoria, impressi in questa raccolta, formano un repertorio delle molteplicità storiche ed esistenziali di noi italiani – in cui riconosceremo l'effigie umana.» – Marco Filoni, Il Venerdì - la Repubblica
«Dissonanze, analogie, didascalie, salti logici, corrispondenze, beffe e sberleffi: sono diverse le strategie con cui Marcoaldi e Montanari provano a comporre il puzzle provvidenzialmente incompleto della nostra identità.» – Nicola Lagioia, Tuttolibri - La Stampa
Lo sguardo di un poeta e quello di uno storico dell'arte compongono, in queste pagine preziose, l'immaginario ritratto collettivo del nostro popolo sfuggente. L'identità italiana – fin dagli albori aperta, inclusiva, meticcia – possiamo infatti scorgerla, forse meglio che in qualsiasi libro di storia, nelle quartine dei poeti e nelle pennellate degli artisti che da sempre ne hanno rivelato i tratti piú luminosi e insieme i piú oscuri. L'Italia di Cecco Angiolieri, che vorrebbe tenersi le donne «giovani e leggiadre» e lasciare le «vecchie e laide» agli altri; e quella di Ariosto, che invece langue, disposto persino forse a morire per un sospiro dell'amata. L'Italia del potere che si mostra sfacciato e ripugnante alla televisione, di Caproni; e quella assetata di giustizia e di amore, di Fabrizio De André. L'Italia della campagna, dura ma piena di grazia, cantata da Virgilio e quella protesa nella volontà morente di Giovanni Giudici, afflitta dal pessimismo dell'intelligenza che si fa strada tra il clangore imperiale di un fascismo che pare eterno. Ognuno di questi brani poetici si riflette nelle mille sfumature di un ritratto: dall'irraggiungibile perfezione del Ghirlandaio fino ai chiaroscuri arcani e seducenti di Ferdinando Scianna. Un percorso attraverso i tanti volti delle italiane e degli italiani; un viaggio al cuore della nostra immagine esistenziale e sociale, in cui il passato, per usare le parole di Carlo Levi, riprende vita come animato dalla mano amica del tempo, che lievemente si poggia sopra ogni cosa.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Seguito ideale di una precedente pubblicazione Treccani, questa variegata raccolta di ritratti in forma poetica restituisce il volto di un Paese grande e, a tratti, perdente, composito eppure attraversato da un unico sentire, capace di grandi intuizioni come di sonore sconfitte. E' la fotografia del nostro Paese, raccontata con sensibilità e intelligenza da due osservatori tra gli intelletti più acuti della contemporaneità.
Un libro che parla dell’Italia e degli italiani attraverso foto, immagini e dipinti perfettamente sposati con versi senza tempo tratti dalle raccolte più significative di poeti, scrittori e cantautori immortali. L’equilibrio e l’originalità nell’accostamento di antico e contemporaneo sono le carte vincenti del libro, consigliatissimo.
Recensioni
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