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Non passare per il sangue
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Non passare per il sangue - Eduardo Savarese - copertina
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Non passare per il sangue

Descrizione


È possibile essere fecondi, costruire relazioni vive e sensate, oltre e contro i legami di sangue? Un amore omosessuale non passa per il sangue, ma è vita, amore e senso. Luca, un ufficiale dell'esercito italiano, e Agar, un'anziana donna di origine cretese, sono i protagonisti di una storia di conoscenza e scoperta che li condurrà, inaspettatamente, a condividere ricordi e risolvere traumi inespressi. Il legame tra i due si annida in Marcello, unico nipote di Agar e collega di Luca, da poco scomparso in Afghanistan. Luca ha il doloroso compito di consegnare alla famiglia dell'ufficiale la valigia con gli effetti personali, e questa sarà l'occasione per ricordare Marcello e per indagare sugli aspetti poco conosciuti del giovane eroe morto. Ma la presenza di Luca suscita in Agar, suo malgrado, il ricordo lontano della sua conoscenza con Antonio, il nonno di Marcello, al tempo dell'occupazione fascista di Creta. Luca svela ad Agar di avere avuto una relazione molto intensa con Marcello. La reazione della vecchia nonna è spietata: l'amore omosessuale dei due è contro natura. La tensione tra due mondi così lontani, attraverso gli echi di due guerre e la perdita degli affetti, si scioglie nell'accettazione dell'irriducibile identità di ciascuno.
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Dettagli

E/O
2012
24 ottobre 2012
208 p., Brossura
9788866321828

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Flavio
Recensioni: 5/5

La straziante purezza, come l'ha definita Filippo La Porta, di questo amore tra due soldati italiani in Afghanistan è la cifra stilistica di tutto il romanzo e ciò che gli conferisce un'eleganza assai rara nell'opera prima di un giovane scrittore. Savarese riesce a toccare le corde profonde dell'animo di due ragazzi a cui è toccato in sorte di amarsi, a sondare gli abissi di una relazione vera capace di sovrastare qualunque altra relazione umana, e a riportarci indietro da questo viaggio doloroso e liberatorio quei due o tre momenti autentici della vita di ognuno di noi. E' proprio la capacità di governo della scrittura che si riflette nello stile elegante a fare di un tema in sé banale e ormai logoro (la perdita di una persona amata e l'incapacità di elaborare il lutto) un romanzo commovente che non ha pretese di realismo ma esigenza di lirismo, lirismo che si manifesta anche nelle ambientazioni meno inclini come il mondo militare. Non importa che, forse, non sia realisticamente descritto: esso è un altro luogo dell'anima che il protagonista deve affrontare per liberarsi del dolore di sopravvivere al proprio amore.

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Sasso
Recensioni: 3/5

Il libro è un po' una occasione mancata. Le ottime idee per trama e ambientazione non vengono sfruttate a fondo dal romanzo e una buona scrittura, anche se forse un po' scolastica, non è sufficiente a salvarlo dalla mediocrità. L'ambiente e il gergo militare, miniera linguistica sfruttata con successo da Tondelli in Pao Pao, sono molto irrealistici e imprecisi e finiscono con far perdere di realismo all'opera e la durezza del confronto tra Agar e Luca, motore del romanzo, perde di efficacia in una eccessiva frammentazione forse dovuta al passaggio del testo da racconto a romanzo. Comunque l'autore ha notevoli capacità e mi auguro che continui a scrivere.

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ronny
Recensioni: 5/5

E' difficile recensire un libro quando ti entra dentro in maniera così forte senza cadere nello scontato. Non vorrei sprecare parole perchè sarebbero tutte superflue rispetto a quanto il libro non faccia già in maniera egregia da solo. Voglio solo consigliarlo caldamente perchè questo libro (scritto benissimo!!!) sa parlare al cuore come non mi succedeva da tempo. Inutile parlare della trama, non è questo che conta veramente ma la grande capacità con cui si è riusciti a parlare senza banalità delle relazioni "umane". Rapporti caldi, "sanguigni" e vivi nonostante l'elaborazione del lutto che attraversa tutto il libro. Personaggi meravigliosi che ti dispiace solo abbandonare e che vorresti continuare a seguire. Un libro intenso, corposo ma sicuramente anche leggero e caldo (non si abbandona mai al facile pietosismo o alla lacrima facile) come il vento che spesso soffia sui volti dei personaggi. I rapporti umani possono nascere e finire, possono infrangersi in conflitti spesso irrisolti e dolorosi ma si deve dare loro sempre una possibilità perchè possano intrecciarsi anche e soprattutto quando c'è diversità. non voglio aggiungere altro. Sicuramente per me è il libro del 2012 !!!!

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Recensioni

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Voce della critica

"I due bambini biondi devono essere fratelli e stanno seppellendo nella sabbia un criceto bianco". Forse nell'incipit di un romanzo non è contenuto tutto il romanzo. In questo caso non vi sono nemmeno i personaggi che faranno poi parte della storia, ma vi è la forza e gli elementi che la comporranno. Vi è dolore e morte e fratellanza e sentimenti di dolore condiviso nel silenzio. È un breve romanzo, Non passare per il sangue di Eduardo Savarese (pp. 208, € 16, e/o, Roma 2012), con la forza e lo spessore di un classico, con tutto ciò che un classico deve possedere: innanzi tutto l'amore, nelle sue dimensioni meno consuete e nella sua forza dirompente e assoluta, senza mediazioni e possibilità di fuga. Con l'amore, inseparabile, è la morte e il dolore straziante e impotente, come quello di due bambini che di fronte al proprio criceto inerte non capiscono cosa sia avvenuto e perché, eppure soffrono orribilmente, di un dolore che supera i loro piccoli corpi e il corpicino dell'animale. Se è un familiare a morire, una persona giovane e amata, la sua morte rivela l'impotenza della persona, il tempo sembra passare più lentamente e perdere di senso, si sente soltanto la fatica del vivere. Le parole diventano più leggere, vane. Elemento cruciale da romanzo classico, antropologico, è anche un tema purtroppo nuovamente attuale ed è la sepoltura dopo la morte in guerra. Ettore, l'indimenticabile eroe greco, viene restituito al padre per essere sepolto. Questo atto così fisico in verità nasconde un bisogno antico e fondamentale di rito finale, di congedo dai nostri cari. Ma non tutti possono seppellire i propri morti, e nel caso di Marcello, militare rapito in Afghanistan e non più ritrovato ma protagonista-assente del romanzo, il rito non può avere luogo, sostituito da cerimonie della modernità insoddisfacenti come una cassa vuota. La consegna degli effetti personali alla famiglia costringe il commilitone e amante di Marcello, Luca, al viaggio e all'incontro con Agar, la nonna cretese di Marcello, e il romanzo segue un filo che vede alternarsi ai ricordi silenziosi dei due personaggi gli impetuosi confronti tra di loro nel corso dei quali Luca desidera imporre all'anziana donna l'accettazione del rapporto che lo legava al nipote. Le due personalità a confronto non potrebbero essere più diverse, ma dall'evocazione dei loro destini si sviluppa un racconto di vite diverse nello spazio e nel tempo. Su tutti spicca il personaggio indimenticabile e forte, degno di un classico, di Agar: una bambina che doveva essere un maschio, tanto debole nel corpo quanto granitica nella volontà, che, giovinetta, incontra un medico italiano durante la seconda guerra mondiale, lo sposa contro il volere dei familiari e lo segue in Italia. Marcello, suo nipote, conosce anch'egli l'amore grazie a una guerra, nell'esercito, dove trova insieme la propria fine, in un ambiente alieno, nel quale i talebani sfrecciano in lontananza come fagotti abbarbicati a motociclette e le mitragliatrice paiono ectoplasmi di un videogioco. Le due guerre, quella del passato e quella del presente, sono su due specchi temporali contrapposti, come Agar è lontana e diversa da Luca e da suo nipote, che tuttavia comprende da sempre, con l'intuito arcaico delle tragiche donne greche. E in un modo misterioso e nostro malgrado, questa donna che non è amabile perché ha troppo sofferto la sua dissonanza con il proprio tempo ma che ha una fisionomia originale e mai scontata, ci entra dentro e lì resta. Silvia Corino  

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Conosci l'autore

Eduardo Savarese

1979, Napoli

Magistrato e studioso di diritto internazionale, vive a Napoli. Ha pubblicato il racconto "Cicatrici" nella raccolta "La città difficile" (Ippogrifo, 2006), "Ostie consacrate" nella taccolta "Fughe ed altri racconti" (Giulio Perrone, 2009), e "Il rumore dei tacchi" nella raccolta "Un tappo nelle nuvole ed altri racconti" (AMP, 2007), con il quale è stato finalista al premio Arturo Loria 2007. Tiene corsi di scrittura creativa per diversamente abili presso l'associazione ONLUS A Ruota Libera. Frutto della passione per l'opera e della ricerca identitaria è il saggio dedicato al travestitismo nell'opera lirica contenuto nella raccolta "In scena en travesti. Viaggio nel mondo del travestitismo nell'arte" (Croce, 2009). Nel 2010 è stato finalista al premio Italo Calvino,...

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