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Anno edizione: 2007
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Libro da ombrellone.. leggero-piacevole..ricorda tanto le raccolte di svarioni dei professori che si facevano a scuola. Alcune frasi sono così assurde da sembrare irreali tipo "APE MARIA piena di grazia" o la traduzione di "CAUTION! WET FLOOR" in "CAUZIONE! PAVIMENTO BAGNATO" Da leggersi in compagnia x farsi 4 risate. Pescanoce
Recensioni
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Stefano Bartezzaghi, che ha pubblicato vari libri sui giochi di parole (come Accavallavacca, Sfiga all'OK Corral e Lezioni di enigmistica) e che cura su Repubblica la rubrica di giochi Lessico e nuvole, in questo libro trascina i lettori con leggerezza nel paese delle frasi impazzite, dando nobiltà agli inciampi e alle smagliature del linguaggio, facendo ridere senza riguardi delle "bucce di banana del parlato".
L'autore raccoglie una collezione di strafalcioni a seconda della tipologia: ci sono frasi matte per una sola lettera ("procedere a passo d'uovo"), per una parte della parola ("non ne ho la più squallida idea"), per una parola ("ne sono sicuro: ci metterei una pietra sul fuoco"). E poi ci sono frasi che nascono folli perché pervertono la logica del discorso o perché vengono costruite con parole di cui il locutore non conosce il vero significato, generando così un cortocircuito di estrema comicità, tipo: "non mi allontano, resterò qui nei cipressi", oppure: "prima di tutto voglio fare una postilla".
Grandi autori di questi strafalcioni sono ovviamente i bambini, come quello che da ragazzino pensava che si dicesse "plurale mai è stasi" perché si riferiva a persone importanti che tutti le cercano ma loro sono sempre in giro. Poi abbiamo le traduzioni maldestre: come quel soldato americano della base Nato di Aviano che disse di andare al mare a "Bye-bye-One" e poi si capì che parlava di Bibione, località balneare del Veneto.
Altro luogo privilegiato per le frasi matte sono le aule scolastiche dove si sono ascoltate affermazioni del genere: "Hitler poche ore prima di morire si suicidò". O anche: "Come tutti sanno, D'Annunzio è stato uno dei più grandi estetisti" del secolo.
Bartezzaghi non si è lasciato sfuggire gli errori d'italiano contenuti in manifesti pubblicitari, avvisi, graffiti, cartelli dei commercianti, inserzioni sulle bacheche e nelle riviste. Spassose anche certe dichiarazioni fatte in pubblico, del tipo: "dobbiamo affrontare il problema alla foce", o "bisogna fare un punto più puntuale della situazione". Ma il vero maestro del genere è, anche secondo l'esperto enigmista autore del libro, l'ex allenatore della Nazionale Giovanni Trapattoni, una specie di cultore dello strafalcione, già "beccato" più volte nelle sue gag da varie trasmissioni televisive. Fu lui che nel settembre del 2000, a commento del deludente esordio sulla panchina degli Azzurri, dichiarò: "nella mia carriera ho dovuto ingoiare molti ricci". D'altronde, caro Trapattoni, "se il sintomo persiste, insultare il medico"
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