Il primo album da studio di STEVE WINWOOD dal 2003, anno di pubblicazione di About Time. Il disco Nine Lives – dal titolo già molto eloquente – inaugura un nuovo importante capitolo nella straordinaria carriera musicale di STEVE WINWOOD e ognuno dei nove brani che lo compone, contribuisce a tracciare il ritratto musicale della trasformazione spirituale dell’artista, impegnato in un incessante processo di esplorazione che abbraccia soul, rock, blues e world music iniziato negli anni ’60. La storia musicale di STEVE WINWOOD, infatti, comincia nel 1962 quando, con il fratello Muff, comincia a suonare con lo Spencer Davis ed il batterista Pete York nel Rhythm & Blues Quartet, un ensemble che successivamente confluirà nello Spencer Davis Group. E’ il 1963 quando il polistrumentista diventa una delle stelle più precoci della storia del rock, caratterizzando con il sua inconfondibile stile hit internazionali come Gimme Some Lovin’ e I’m A Man (di cui è co-autore). Passano solo quattro anni e il poliedrico WINWOOD è già pronto per l’avventura più ambiziosa della sua carriera, i Traffic: attraverso diversi cambi di formazione che lo vedono collaborare con musicisti come Dave Mason, Chris Wood e Jim Capaldi (quest’ultimo quasi un alter ego musicale), STEVE da sfogo al suo periodo di massima vena creativa, mescolando jazz, folk, rock, progressive, psichedelia e R&B in dischi epocali come Mr Fantasy (1967) e John Barleycorn Must Die (1970). Nel 1969 fonda il primo supergruppo della storia del rock, i Blind Faith con gli ex Cream Eric Clapton e Ginger Baker. Nel 1974, dopo lo scioglimento dei Traffic (si ritroveranno per esibirsi in tour negli anni ‘90), STEVE WINWOOD intraprende una brillante carriera solista che raggiungerà il suo apogeo nella metà degli anni ’80 con la pubblicazione di 4 indimenticabili album: Arc of a Diver (1981); Talking Back To The Night (1982); Back In The High Life (1986) trascinato da Higher Love, storica hit al N.1 delle classifiche, grazie al quale STEVE WINWOOD si aggiudica tre Grammy, incluso il riconoscimento di Record of the Year; e infine Roll With It (1988), N.1 nella Billboard Chart americana.
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