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Solo alcuni decenni fa nessuno poteva immaginare il potenziale economico dello spazio e nessuno ipotizzava seriamente che l'umanità potesse un giorno stabilirvisi stabilmente; l'esplorazione e il suo utilizzo erano riservati alla sovranità statale e gli eventuali successi avrebbero rappresentato un avanzamento a beneficio dell'umanità intera. I trattati internazionali vigenti rispecchiano questa visione, ma il progressivo ingresso del settore privato con le sue comprensibili aspettative di profitto ha determinato un mutamento di prospettiva che è stato formalmente riconosciuto nella recente legislazione statunitense e lussemburghese. In tal modo, si sono prodotte le prime crepe nella trama giuridica che dagli anni '60 aveva disciplinato la materia ispirandosi al principio di non appropriazione e alla cooperazione. Inevitabilmente, l'incremento esponenziale delle attività spaziali ha prodotto sul "Quarto Ambiente" una serie di problematiche che impongono ai decisori politici la necessità di prendere in seria considerazione la sostenibilità a lungo termine dello sviluppo economico del settore.
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