«Un uomo nella vita. Un uomo, così, e basta.»
Vitangelo Moscarda arriva a una convizione che lo sconvolge: l'uomo non possiede un'identità ma è condannato a vivere le infinite personalità che gli altri gli attribuiscono. Quella di Uno, nessuno e centomila è una macchina narrativa che sbriciola ogni possibile trama in tanti sbalzi e andirivieni, soste riflessive, digressioni saggistiche improvvise, soliloqui. Un fiume tumultuoso e straripante in cui si sviluppa la lucida follia del protagonista. Un percorso di distruzione dell'io che è insieme una destrutturazione del romanzo demiurgico e un provocatorio sfilacciamento della logica tradizionale del racconto.
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Un romanzo per rivalutare e rivalutarsi
Molto bello e interessante.
Si tratta di un romanzo particolare perché l'autore dedica molta parte di esso a spiegare il sostrato teorico dei comportamenti del protagonista. Inizialmente può risultare faticoso alla lettura, ma una volta ingranato si viene completamente presi dal flusso dei pensieri del narratore e si è completamente presi dalla sua filosofia e che filosofia visto che stiamo parlando di un genio come Pirandello. Intenso e prezioso.
Un classico sempre molto attuale