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Recensioni Nero sonetto solubile. Dieci autori riscrivono una poesia di Baudelaire

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Perché, prima d'essere uccisa dal compagno (il cantante del gruppo rock francese Noir Désir), l'attrice Marie Trintignant invia alla propria madre un sms con l'inizio di Recueillement? Perché, prima di cadere in un'imboscata nazista, Jean Prévost riscrive lo stesso sonetto di Baudelaire in un nuovo metro? Perché Georges Perec lo traduce in una lingua priva della lettera 'e', scegliendolo tra i pochi testi sopravvissuti a un'amputazione causata dalla Shoah? Perché Ferdinand Céline e Samuel Beckett sentono il bisogno di citarlo in due loro capolavori? Perché, malgrado disprezzi alcuni dei suoi versi, Paul Valéry ne addita altri come supremo esempio di poesia? Perché la medesima lirica compare sotto la penna di Henri Michaux, Colette o Raymond Queneau, fino a balenare in Lolita di Vladimir Nabokov? Perché infine, in una scena del romanzo di Michel Houellebecq Le Particules élémentaires, uno studente della banlieue parigina scorge nelle sue strofe 'il principio di morte'? Valerio Magrelli indaga sapientemente l'inedita diffusione e attrattiva di una poesia, i cui versi hanno formato generazioni di francesi e si è trasfusa nelle loro vite, quasi fosse sostanza solubile che lentamente rilascia le sue proprietà.)
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