L’autore che nelle tre opere per il teatro musicale ( Faust. Un travestimento; Dimitri oder der Künstler und die Macht; Prospero), nelle altrettante Sinfonie, nell’insieme dell’ampia produzione per orchestra, non si nega il piacere di realizzare forme compositive estese, che conosciamo per la vastità della concezione teatrale, per la fantasia di orchestratore, sceglie, nella concezione e impaginazione di questo disco, il tono, la cifra dell’introspezione, del dialogo intimo. Tre gli strumenti protagonisti dei brani raccolti, nati tutti nell’ultimo decennio: quattro lavori impegnano la famiglia dei flauti, uno il violoncello, otto sono i ‘saluti’ per pianoforte, tratti da una più ampia e ancora aperta collana di dediche, di pensieri, di memorie musicali e private. Violoncello e flauto, insieme, chiudono il tragitto con Einstein-Dialog. La realizzazione di queste partiture è affidata a solisti con i quali Lombardi vanta una frequentazione lunga, o a giovani strumentisti di grande levatura con cui è da poco nato un creativo rapporto di fiducia. La musica è fatta anche di questo: persone, scoperte, relazioni. Il sipario si solleva su Nel vento, con Ariel, destinato a confluire nell’opera Prosperoe dedicato a Roberto Fabbriciani. Mentre ascoltiamo, ‘vediamo’ l’idea shakespeariana apparire, svanire, dileguarsi, diventare vento con irriverente leggerezza e lì insistere, volando svagata, facendosi fiato, soffio. L’esibizione felice del gesto strumentale non prevale mai sulla drammaturgia dell’ascolto: la sensazione uditiva diventa immagine interiore ed evidente, non descrittiva. È l’annuncio di un’intenzione che permane, in modalità diverse, in tutti i lavori per questo strumento presentati nel disco. (Sandro Cappelletto, dalle note di copertina).Il flautista aretino Roberto Fabbriciani è unanimemente considerato uno degli interpreti più carismatici del repertorio contemporaneo e si occupa anche di organologia, essendo tra le altre cose l'ideatore del flauto iperbasso.
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