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Attraverso una scrittura dalla precisione quasi inquietante, che le è valsa una candidatura al Man Booker Prize a soli ventisette anni, Daisy Johnson si serve di riferimenti culturali che vanno dal mito classico al folklore nord-europeo e costruisce un racconto di rara suggestione, in cui risalire le correnti del passato è l’unico modo per costruire la geografia del presente.
«"Nel profondo" è una forza della natura» – The New York Times Book Review
«Daisy Johnson è il nuovo mostro della narrativa» – Lauren Groff
«Intriso di mitologia e di favole, "Nel profondo" è strano, selvaggio, sconvolgente. Immergetevi anche solo per un istante, e ne riemergerete senza fiato» – Celeste Ng
«Un romanzo profondamente coinvolgente e perturbante che trasporta il lettore in un mondo straordinariamente sinistro» – Sunday Times
Gretel lavora come lessicografa: aggiorna le voci del dizionario, ragionando quotidianamente sul linguaggio, attività che ben si addice alla sua natura riflessiva e solitaria. Ha imparato che non sempre esistono vocaboli precisi per indicare ogni cosa, almeno non nel linguaggio di tutti; ma quando era piccola, e viveva su una chiatta lungo il fiume, lei e sua madre parlavano una lingua soltanto loro, fatta di parole ed espressioni inventate, e allora anche i concetti più astratti trovavano il proprio termine di riferimento, come il Bonak, definizione di tutto quello che più ci fa paura. Adesso sono passati sedici anni, esattamente la metà della vita di Gretel, da quando sua madre l’ha abbandonata, e le parole di quel codice stanno lentamente scolorendo, perdendosi nei fondali della memoria. Ma una telefonata inattesa arriverà a riportarle a galla, insieme ai ricordi di quegli anni selvaggi passati sul canale, dello strano ragazzo che trascorse un mese con loro durante quel fatidico ultimo anno, di quella figura materna adorata e terribile con la quale è arrivato il momento di fare i conti. I personaggi, i luoghi, la memoria, il linguaggio: ogni cosa è fluida e mutevole, come le acque torbide del canale che fanno da ambientazione a questa storia magnetica. Attraverso una scrittura dalla precisione quasi inquietante, che le è valsa una candidatura al Man Booker Prize a soli ventisette anni, Daisy Johnson si serve di riferimenti culturali che vanno dal mito classico al folklore nord-europeo e costruisce un racconto di rara suggestione, in cui risalire le correnti del passato è l’unico modo per costruire la geografia del presente. «Nel profondo è un romanzo» già in grado di emanare la propria mitologia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Intricato, ma magnetico, straniante e seducente, avviluppa nelle spire di uno stile incantevole per portarci in un groviglio di vite, storie, azioni, errori, rimpianti, fantasie, paure. Man mano che le linee caratterizzanti i personaggi diventano più nitide, ci si muove più agevolmente tra i salti spazio-temporali e i destini di ognuno, con l'affascinazione e lo stupore di chi ascolta una favola magica e inquietante al tempo stesso. Lo trovo me ra vi glio so
Daisy Johnson è attualmente la scrittrice più giovane ad essere stata nominata per il Man Booker Prize, il suo libro Nel profondo è stato pubblicato a settembre da Fazi Editore e tra i tanti temi trattati leggiamo di incomprensibilità, potenza del linguaggio, maternità mancata, cambio di genere. Tra capitoli che alternano ricordi passati e problemi quotidiani, affrontiamo insieme alla protagonista, Gretel, un viaggio nel passato alla ricerca di noi stessi, della nostra identità, nel tentativo di riscattarci e finalmente lasciarci andare.
Daisy Johnson è attualmente la scrittrice più giovane ad essere stata nominata per il Man Booker Prize, il suo libro Nel profondo è stato pubblicato a settembre da Fazi Editore e tra i tanti temi trattati leggiamo di incomprensibilità, potenza del linguaggio, maternità mancata, cambio di genere. Tra capitoli che alternano ricordi passati e problemi quotidiani, affrontiamo insieme alla protagonista, Gretel, un viaggio nel passato alla ricerca di noi stessi, della nostra identità, nel tentativo di riscattarci e finalmente lasciarci andare.
Recensioni
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