L'autore presenta a più riprese questa importante opera come un manuale concernente lo studio di diversi stati di coscienza: sonno, sogno, stato ipnotico o "trance" e, infine, estasi. Il primo grande capitolo (o meglio la prima parte del volume) comprende sottocapitoli che si occupano in successione dello "yoga del sogno", del sogno lucido e, soprattutto, dello stato ipnagogico, lo stato che precede l'entrata nel sonno. Il lavoro di Margnelli è caratterizzato dal rigore scientifico e dall'obiettività e dal fatto che l'autore è un uomo di laboratorio, medico e sperimentatore (soprattutto, ma non solamente, nel campo dell'ipnosi e dell'estasi). Pur mantenendo l'inderogabile base dei dati sperimentali, Margnelli non disdegna altre fonti d'informazione che, da un lato, arricchiscono la materia e, dall'altro, tentano un collegamento con le psicologie orientali, che già nel 1968 avevano stuzzicato la curiosità dei ricercatori occidentali, ma in modo piuttosto superficiale. Ciò è ben dimostrato, per esempio dall'ultimo capitolo, dedicato all'estasi. È uno stato che raramente ha attirato l'attenzione dei ricercatori di neuroscienze, forse perché, come suggerisce l'autore, è uno stato che si manifesta quasi esclusivamente in contesti religiosi. Dopo venticinque anni di ricerche in materia, Marco Margnelli è anche persuaso che sia giunto il momento di stabilire le somiglianze e le differenze tra lo stato di estasi e lo stato ipnotico e si addentra in un accurato confronto che è assolutamente originale e rigorosamente condotto. Nel capitolo finale del libro, quello dell'estasi, Margnelli, pur restando sempre fedele al rigore dei dati sperimentali, non lascia mai da parte anche altri approcci, definiti "fenomenologici" in senso lato, cosicché propone anche altri orientamenti interpretativi. Al di là di ciò, il libro è anche ricco di ipotesi ingegnose e ragionevoli, come quella che gli stati di coscienza utilizzino "programmi operativi" come un computer, che esista "una coscienza per il giorno e una per la notte", che esista un "inconscio sensoriale", che esista un "osservatore nascosto" vigile e attento in tutti gli stati di "incoscienza", che le visualizzazioni terapeutiche abbiano una potenza direttamente proporzionale ai livelli via via più bassi della vigilanza, che l'ipnosi sia un sistema psicoterapeutico duttile e creativo che dovrebbe essere adottato su scala più vasta di quanto non lo sia ancora e altro che rende la lettura di questo "manuale" fruttuosa e molto stimolante.
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