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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2013
"Ricordò la sensazione di 'conoscenza' - afferrare un ragionamento, capire una spiegazione, cogliere un legame, una connessione, tra una certa antica idea greca e una certa idea del Seicento inglese, formulata con altre parole. La conoscenza comportava un piacere sensuale tutto suo, un fiero benessere, come il sesso fatto bene, come un giorno di sole su una calda spiaggia deserta."
Le strategie editoriali spesso non tengono conto delle esigenze dei lettori. Infatti la quadrilogia che rappresenta l'opera capitale di Antonia S. Byatt, autrice di culto della narrativa inglese (ormai nota anche al grande pubblico per la versione cinematografica del suo Possessione) è stata pubblicata in Italia con quasi vent'anni di ritardo, e in ordine sparso. Dopo il primo romanzo La vergine nel giardino, che introduce il personaggio di Federica Potter, alter ego della scrittrice, è stato pubblicato il terzo della serie, La torre di Babele ed è ora uscito il secondo, Natura morta mentre è in attesa di pubblicazione il quarto e ultimo, La donna che fischia.
Non è casuale il titolo Natura morta, preso a prestito dalla pittura, perché il romanzo non segue soltanto le vicende della famiglia Potter (padre preside agnostico e autoritario, madre timida e frustrata, il figlio Marcus con pesanti turbe psicologiche, la figlia Stephanie moglie di un curato ma con ambizioni letterarie insoddisfatte e infine la giovane Federica di cui questo romanzo segue le esperienze universitarie a Cambridge) ma in parallelo, come in una metafora del lavoro d'artista, descrive la progettazione e la stesura di un dramma su Van Gogh, opera di Alexander, amato da Federica nel primo romanzo della tetralogia.
L'arco di tempo del romanzo occupa sostanzialmente il passaggio dagli anni '50 ai '60, pur con l'uso di flash back e con una scena introduttiva ambientata nel 1984, anno di stesura del libro. I principali teatri dell'azione sono tre, ciascuno con peculiarità di linguaggi e atteggiamenti le cui sottigliezze sicuramente sfuggono in parte al lettore italiano: l'università di Cambridge, con i suoi collegi storici, i suoi riti e il conflitto tra tradizione e cambiamento, scenario delle attività accademiche e mondane di Federica; la provincia dello Yorkshire con la parrocchia dove vive Stephanie con il marito curato e i due figlioletti; e la Londra intellettuale frequentata da Alexander. I protagonisti, insieme al variegato gruppo dei personaggi minori, compongono un mosaico d'epoca raffinato e stimolante, con vari interventi diretti dell'autrice, che sperimenta una sorta di sofisticato "work in progress" confermando la sua ineguagliabile intelligenza narrativa.
A cura di Wuz.it
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