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La scrittrice ebrea Laura Capon Fermi, moglie del celeberrimo fisico italiano, scrive questa biografia quando è già da alcuni decenni negli U.S.A. dopo essere fuggita insieme al marito dall'Italia in seguito all'emanazione delle leggi razziali. L'intento era di far conoscere agli americani la figura del Duce e inoltre spiegare l'avvento del fascismo in Italia. Visto il grande successo di vendite, l'opera, diversi anni dopo, fu pubblicata anche in Italia. Estratto dal cap.XII:" E' vero, come ben sapeva Balbo, che Mussolini era troppo esitante e inesperto per essere a capo di forze armate, ma è pur vero che per funzionare bene il quadrumvirato, come il fascismo stesso, aveva un gran bisogno di Mussolini. Come il fascismo, il quadrumvirato era composto di elementi eterogenei che si sarebbero separati senza una forza di coesione che li tenesse insieme; e questa forza era Mussolini, non l'uomo, ma il mito in cui volevano credere i suoi seguaci: in breve il superuomo. Aveva per tanto tempo sostenuto la sua parte davanti alle folle, che il personaggio era divenuto per lui una seconda natura. Spesso, nella storia dell'umanità, le masse hanno sentito il bisogno di creare un eroe e di attribuirgli qualità sovrumane. Nel caso di Mussolini, la creazione dell'eroe era avvenuta per l'opera congiunta dell'eroe stesso e delle masse fasciste alla ricerca di qualcuno che fosse in grado di soddisfare il loro mistico bisogno di prodigare fedeltà e devozione a un capo. Il motivo per cui le parole di Mussolini avevano un effetto magico sulle folle era che tanto lui quanto le folle si aspettavano da esse proprio questo effetto. Era come se le folle imponessero a Mussolini la loro volontà, s'impossessassero di lui, forgiassero i suoi pensieri e le sue parole,e lo guidassero con la loro fanatica devozione. Per lui, far pulsare le folle era divenuta una necessità; e lo faceva col tono della voce, con i gesti, con l'espressione degli occhi."
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