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In verità la mia è una risposta al lettore che ha definito questo il "peggior libro sul rock mai scritto". I due autori, allora ventenni, scrissero questo libro verso la fine degli anni Settanta. Non era loro intenzione proporre un manuale e nemmeno una storia del rock progressivo - volevano invece esporre esplicitamente ciò che loro ritenevano fosse interessante e ciò che - con la veemenza dei vent'anni - era da gettar via. Erano sì musicalmente coltissimi, internet non esisteva e neppure esistevano testi da consultare, ma entrambi possedevano migliaia di dischi, tutti ascoltati e valutati, ed erano entrambi musicisti. Il libro fu scritto interamente basandosi sulle proprie impressioni e basandosi sulle note di copertina dei dischi. Nella nuova edizione, Luca Majer e l'editore hanno emendato il volume degli errori di contenuto, lasciandone intatto il fervore. Questo libro non è solo un testo sul rock progressivo, è anche una fotografia di un periodo storico, di un modo non patinato ma concreto di scrivere, senza dover rendere omaggio a questa o quella casa discografica, a questo o quel critico di fama.
In assoluto, il peggior libro dedicato al rock mai scritto. Un'imbarazzante accozzaglia di banalità autoreferenziali, inconcludenti e sgrammaticate. Alcuni passaggi appaiono francamente degni di un museo degli strafalcioni. Pag. 117: "... i National Health battono la strada di una musica essenzialmente easy listening ...". Pag. 175: "... nella musica degli XTC c'è un notevole gusto per la poliritmia alla Frank Zappa ..." In copertina i due autori sono definiti "coltissimi".
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