Sarà capitato anche a voi di avere una musica in testa? A Cristiano Meccoli succede sempre. E di musiche non ne ha una in testa, ma centinaia, migliaia. Fa il disk-jockey radiofonico, a richiesta anche in discoteca. Ogni atto che lui compie si associa a una delle innumerevoli canzoni che la sua memoria tiene pronte come in un mixer. Bastano un nome, un ambiente, una situazione e la puntina del suo ideale giradischi inizia a solcare il vinile. Finisce che questa canzone diventa una tale ossessione che Meccoli si trova a inventare storie in cui la musica è più che una colonna sonora: è l’ispiratrice delle tappe del viaggio del protagonista del suo libro, il giovane Seblu. Le note e i versi non sono commento acustico al movimento degli attori in campo, ma il canovaccio che li guida a fare e a pensare. Ne deriva un percorso onirico, che talvolta sconfina nell’allucinazione, che attua una sorta di ristoro dello spirito. Chi legge “Mr. Hobo” entra nella storia grazie al riecheggiare delle canzoni citate nel racconto, che evocano i quadri nella loro completezza senza bisogno di altre parole. Se ne esce rasserenati, rafforzati.. Stamattina la cantavo io soltanto, potrebbe dire (pardon: cantare) Seblu. Ma con la pubblicazione del romanzo, le mille musiche nella testa di Meccoli andranno sicuramente a colorare le giornate dei suoi lettori: la musico-terapia è pratica da consigliare. Come nel lontano 1968, a ruota del boom economico, quel “zum zum zum” divenne un inno alla spensieratezza instillato negli Italiani dalla tv, così oggi una canzone potrebbe risvegliare qualche energia sopita e contagiare positivamente gli altri. Ognuno trovi la sua canzonissima e la condivida; staremo tutti meglio. Parola di conduttore radiofonico.
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