Mozart. Il flauto magico
di Luca Bianchini, Anna Trombetta
Come in ogni fiaba che si rispetti anche nel "Flauto magico" è possibile trovare significati assai diversi tra loro, messaggi cifrati destinati a una marea di interpretazioni. Goethe dichiarò che l'opera è piena di «inverosimiglianze che non tutti sono in grado di apprezzare nella giusta maniera». Gli autori ricercano questa "giusta maniera" goethiana, tenendosi il più possibile vicini all'ambiente culturale dei protagonisti. La chiave di lettura più oggettiva si rifà agli avvenimenti coevi. A Vienna si percepiva nettamente un clima di sospetto e di controllo poliziesco. La monarchia temeva da un giorno all'altro qualche insurrezione. Non si parlava d'altro che di Cagliostro, il quale si era dichiarato capo degli illuminati di Baviera. Il Sant'Uffizio emanò nel 1791 il verdetto di colpevolezza e all'interno dello Stato Pontificio fu proibito a chiunque di aderire alla setta egiziana e a quella degli illuminati. In questo contesto scosso da altri eventi rivoluzionari nacque il "Flauto magico". Il libro ricostruisce quel mondo, così che il lettore possa ambientarvisi e vivere le emozioni che gli spettatori avranno provato ascoltando la musica di Mozart alla fine del XVIII secolo.)
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