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Devo fare i complimenti agli autori per questo libro che mi ha aperto la mente e mostrato un Mozart assolutamente diverso da ciò che "ci hanno sempre insegnato". Ogni pagina, sin dalla prima ti rapisce e contiene tutti i riferimenti alle fonti ufficiali (citate meticolosamente). Un lavoro incredibile!! Questo libro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a tutti.
Davvero complimenti ai due autori che, con le loro ricerche, hanno fatto finalmente luce sul fenomeno Mozart... e non solo! I due volumi, difatti, aprono una finestra sull'Europa musicale del '700/'800, provando scientificamente (attraverso lettere, critiche di giornale ed altre fonti sempre attendibili) tutto ciò che viene da loro riportato, evidenziando quanto la scellerata propaganda nazionalista del'900, abbia condizionato in senso negativo le scelte ed i gusti di milioni di persone (musicisti e/o semplici amatori) nel corso dei secoli. Finalmente un po' di chiarezza. Aspettiamo i Vostri prossimi lavori, magari su un altro mito: Beethoven! Come si dice: "L'appetito vien mangiando". Ancora complimenti!
Ho letto entrambi i volumi. Si tratta di un'opera molto interessante e di gradevolissima lettura. Sono soltanto un modesto appassionato non un esperto di musica ma, per quanto mi riguarda, consiglio senza riserve la lettura di questi libri. Le tesi esposte sono state considerate eterodosse ma a me sono apparse, per lo più, piuttosto convincenti. In Rete ho trovato molti giudizi sommari su quest'opera e sui suoi autori ma quasi sempre si trattava di pareri viscerali quasi sempre ingiuriosi, spesso espressi da persone che neppure avevano letto i libri. La stessa visceralità di dette reazioni mi fa credere che, in realtà, gli autori abbiano toccato qualche nervo scoperto e messo in luce delle verità che qualcuno evidentemente considera scomode. Un merito indiscutibile di questo lavoro è avere posto una giusta enfasi su quanto siano stati, a torto, dimenticati o trascurati, autori tardo barocchi o neoclassici, soprattutto italiani, di valore assoluto, parzialmente a motivo di una "scotomizzazione" indotta, talora artatamente, per via della sistematica e non sempre motivata esaltazione di altri autori soprattutto di area tedesca. Per questa ragione gli autori sono stati accusati di "nazionalismo viscerale" ma è me è sembrato che le loro argomentazioni siano state di regola: equilibrate, razionali e soprattutto pacate e non siano andate oltre la legittima rivendicazione di un patrimonio che ci appartiene in quanto appassionati di musica prima ancora che come italiani. A questo proposito va sottolineato che, secondo gli autori, il "dio caduto" del titolo non è certamente Mozart musicista ma eventualmente l'ingiustificata apoteosi che ne è stata fatta, spesso per mera convenienza, e che forse, rendendolo intoccabile, non ha reso neppure giustizia all'autentica dimensione umana dell'artista.
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