«Nero Wolfe, l'antitesi del detective hard boiled: un sedentario naturale che pesa cento quaranta chili, non si muove mai dal suo studio e affronta l'indagine solamente con la logica» - dalla prefazione di Stefano Malatesta
«Wolfe, semplicemente, mi piace da matti. E lo leggo e lo rileggo, ogni volta che mi capita l'occasione» - Giancarlo De Cataldo
«Stout scrive bene, racconta benissimo e i suoi romanzi sono coltivati con cura come un fiore raro e raffinato» - Carlo Lucarelli
Quando Archie Goodwin, braccio destro di Nero Wolfe, si reca nell'appartamento di Isabel Kerr, la scena che si para davanti ai suoi occhi è a dir poco raccapricciante: a un paio di passi dal letto, sul pavimento, c'è il cadavere di una donna in voile e pantofole di pizzo rosa. La faccia rivolta al soffitto, il corpo mostra un profondo taglio sul cranio. Lì accanto, tra la cenere e le cicche sparpagliate sul tappeto, giace l'arma del delitto: un pesante posacenere di marmo. Inviato sulla scena del crimine da Orrie Cather, l'amico detective ansioso di recuperare alcuni documenti dall'appartamento della donna con cui aveva una relazione clandestina, Archie è l'unico a sapere che, con la morte di Isabel Kerr, Orrie si è tolto una bella spina dal fianco, essendo prossimo al matrimonio con Jill Hardy e trovandosi minacciato dall'amante, che dichiarava di essere in attesa di un figlio da lui. Sprovvisto di un alibi, Orrie viene perciò arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio. A non credere alla sua colpevolezza sono, tuttavia, gli uomini con cui collabora da anni: Freud Durkin, Saul Panzer, Archie Goodwin e, naturalmente, Nero Wolfe, la cui indagine è resa particolarmente difficile dal fatto che nessun altro sembra avere un movente per l'omicidio.
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