L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Si tratta di un'opera molto particolare nell'ambito vastissimo dell'analisi storica della Prima Guerra mondiale, infatti l'autore esamina il sentimento della morte a partire dalle principali testimonianze memorialistiche della Grande Guerra, prestando molta attenzione ai fattori che hanno modificato la percezione della stessa: la morte del compagno e del nemico, del soldato semplice o dell'ufficiale. Una grande attenzione viene usata anche nella scelta delle fonti, delle quali l'autore fornisce un'utilissima bibliografia ragionata in fondo al volume: anche il ricordo del reduce infatti può modificare o alterare il ricordo dall'esperienza della morte a mano a mano che il tempo passa e allontana dall'evento traumatico. Un libro che si legge con scioltezza e fornisce un quadro esauriente utile per tutti.
Morire nella Grande Guerra è l'ultimo lavoro di Andrea Rebora;l'autore nel suo ultimo libro,fa un'analisi di come la morte fosse l'esperienza quotidiana,continua e forzata dei combattenti della grande guerra.Il libro si presenta come un agile volumetto,molto facile da leggere,ma dai contenuti molto interessanti,che possono magari dare spunto per un'analisi più dettagliata su alcuni argomenti specifici. L'autore è molto bravo a fondere dati oggettivi a ricordi personali dei combattenti(con particolare riferimento agli italiani).Testimonianze che tuttavia,secondo l'analisi di Rebora,seppur sempre efficacissime nel proiettare il lettore nella dimensione orribile dei combattenti della grande guerra, sono più oggetive se scritte durante o a ridosso del conflitto; mentre quelle scritte dopo decenni possono essere "inquinate" dal sovrapporsi dei ricordi.Morire nella grande guerra si presenta diviso in tre parti: la prima l'analisi oggettiva della morte e i suoi numeri.Interessante come l'autore metta in rilievo come fosse più semplice morire per un'esplosione che per una pallottola e di come i danni arrecati da una deflagrazione di una granata fosse più letale di una pallottola per le gravi lesioni interne che era in grado di generare.Morte che poteva giungere non solo dal nemico,ma anche dai propri ufficiali in caso di codardia o che poteva esser data per decimazione come nel caso delle brigate Siracusa e Catanzaro.La seconda parte prende in esame lo scenario della morte, ovvero non solo la trincea, ma anche le retrovie,l'insidiosità dei gas o gli ospedali.La terza parte invece analizza l'interpretazione della morte,la componente religiosa mista a superstizione e senso di pietà nei confronti del nemico, spesso sentito come fratello in armi.Un bel libro,adatto a tutti che può esser preso come spunto per analizzare più a fondo alcuni aspetti come i gravissimi danni psichici subiti dai reduci o la gestione degli ospedali da campo.Unico neo la totale assenza di foto..peccato
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore