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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2021
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Finalista al Premio Lattes Grinzane 2021
Dopo il successo di Riparare i viventi, sul mondo dei trapianti, un romanzo di formazione ambientato nell’inconsueto mondo del trompe-l’œil, della fabbricazione di un’illusione.
«Sono giovani, disinvolti nelle loro imperfezioni, si muovono leggeri, per accelerazioni. I protagonisti di Un mondo a portata di mano di Maylis de Kerangal sono i perfetti abitanti del nuovo millennio» - Raffaella De Santis, Robinson
Paula Karst si iscrive al prestigioso Istituto superiore di pittura a Bruxelles dove vive sei mesi intensi, calata nell’arte e dedita a imparare la tecnica del trompe-l’œil, decorando e plasmando diversi materiali minerali, vegetali e animali. L’apprendimento rigoroso, i ritmi di lavorazione serrati con grande coinvolgimento fisico rappresentano, in particolare per Paula, un momento di crescita e maturazione. Una volta diplomata, dopo un primo periodo di difficoltà, la ragazza finirà per trovarsi in grandi cantieri, soprattutto in Italia, dove a Cinecittà è incaricata degli scenari di Habemus Papam di Nanni Moretti. E dopo un ingaggio in Russia, sul set del film Anna Karenina, rientra in Francia e un suo vecchio compagno di studi le fa una proposta che si rivelerà peculiare. Le suggerisce di lavorare al grande progetto di ricreazione della grotta di Lascaux: un enorme facsimile, Lascaux iv. Come già in passato, Maylis de Kerangal ci offre un romanzo di formazione, presentandoci giovani alla ricerca di sé, in una metaforica discesa nell’intimità dell’arte nel suo senso più profondo, più concreto e totalizzante.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un romanzo di formazione, sentimentale e artistica. Via via che Paula sviluppa la sua competenza nel dipingere, anche la sua capacità di vedere il mondo si arricchisce, nota i particolari, distingue le sfumature di colore. E il lettore con lei. Inutile cercare una trama, qui conta lo stile narrativo, molto vicino alla poesia. Sarebbe stato meglio se i lunghissimi periodi interrotti da innumerevoli virgole fossero stati stampati a versi, andando a caporigo a ogni virgola: sarebbe stato più evidente che si tratta di un romanzo anomalo, in prosa poetica, da centellinare come un cognac.
Una prima parte affascinante che fa ben sperare e coinvolge, ambientata in una rigida scuola d'arte per decoratori di Bruxelles che, però, evoca atmosfere ovattate grazie al sodalizio tra gli studenti Jonas, Paula e Kate. Il trio funziona e convince e, inspiegabilmente, viene sciolto nella seconda parte, noiosissima, del libro, ambientata fuori dalla vita accademica e concentrata solo su Paula, personaggio senza la statura della protagonista. Da tempo non trovavo una diversità di intensità tale tra due parti di un romanzo. La scrittura non aiuta, spesso dispersiva con periodi inutilmente interminabili. Peccato, la prima parte è davvero molto buona, la seconda, come spesso accade con i romanzi contemporanei, si perde in scene prive di qualsiasi significato.
Recensioni
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