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La moglie afghana. Non tutte le donne sono nate libere
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La moglie afghana. Non tutte le donne sono nate libere - Fariba Nawa - copertina
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moglie afghana. Non tutte le donne sono nate libere
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La moglie afghana. Non tutte le donne sono nate libere

Descrizione


Fariba Nawa è una giornalista di origini afghane. Da piccola si è trasferita con la famiglia in America, e dopo 19 anni torna per la prima volta nella sua terra per conoscere il proprio popolo e riscoprire il sapore della sua infanzia. A Herat, sua città natale, la giornalista incontra il nonno, Baba Monshi, un intellettuale che è stato in prigione per le sue idee, giudicate troppo moderne. Il viaggio prosegue tra trafficanti, donne disposte a sacrificare la vita per far valere i propri diritti, giovani pusher, signori della droga, agenti infiltrati. Infine la giornalista incontra Darya, con la sua storia di tristezza e rassegnazione. Darya è una giovane "sposa dell'oppio", costretta dal padre, trafficante, a sposarsi con un signore della droga molto più vecchio di lei, che non parla nemmeno la sua lingua e ha già un'altra moglie e otto figli. Negli occhi intensi di quella bambina Fariba vede riflessa tutta la bellezza e la sofferenza delle donne afghane. In un libro a metà tra il romanzo e il reportage, Fariba Nawa ci racconta tutta la verità sul moderno Afghanistan, dilaniato da sanguinose lotte, conteso tra potenze straniere e lasciato in mano agli spietati signori dell'oppio.
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Dettagli

2012
382 p., Rilegato
9788854135345

Valutazioni e recensioni

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Simona
Recensioni: 1/5

Più che intitolarsi "LA MOGLIE AFGANA - NON TUTTE LE DONNE SONO NATE LIBERE - UNA STORIA VERA" avrebbe dovuto intitolarsi "DATI SUI NARCOTRAFFICI IN AFGANISTAN". Una sfilza di dati su droghe, trafficanti e traffici. Noioso, pesante. Racconta molto poco sul destino delle donne. Perde più tempo a raccontare particolari e ricordi della sua famiglia (di cui poco importa) che del mondo al femminile come il titolo dovrebbe far presagire. Bocciato. Non ve lo consiglio.

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Maisa
Recensioni: 3/5

Un bel ritratto dell'odierno Afghanistan. Di lettura scorrevole. Unico neo la parte centrale è piena di dati statistici che rendono un pò noiosa la lettura, e la storia di Darya fa solo da contorno alla narrazione. La ricerca di Darya risulta alla fine infruttuosa, probabilmente Darya è l'ennesima vittima del narcotraffico, ma l'autrice sembra volersi volontariamente illudere che le cose per Darya siano magicamente migliorate. Ovviamente ci sarà sempre una sconfitta quando ci si pone obiettivi più grandi di noi. Ma avrei preferito un approccio alle sorti di Darya (che fra l'altro costituisce una minima parte della narrazione),seppur solo immaginato, almeno meno illusorio.

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Fariba Nawa

Premiata giornalista freelance, è nata in Afghanistan e cresciuta tra Herat eLashgargah . Oggi vive in California. È stata corrispondente dall’Iran, dal Pakistan, dall’Egitto e dalla Germania. Si occupa in particolare del tema dell’immigrazione araba negli Stati Uniti e viaggia spesso in Medio Oriente per realizzare i suoi audaci reportage. Parla l’arabo, il farsi e l'inglese. Tra il 2002 e il 2007 è stata testimone in prima linea della guerra in Afghanistan. Il suo libro "La moglie afghana. Non tutte le donne sono nate libere" è stato pubblicato da Newton Compton nel 2012.Il suo sito è www.faribanawa.com

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