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Anno edizione: 2007
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L'opera affronta la tematica delle fattispecie consensuali e negoziali tra amministrazione finanziaria e contribuente nell'attività volta all'attuazione della norma tributaria.
Esaminati i presupposti politici e sociali, nonché i profili generali della modalità consensuale di esercizio delle potestà pubblicistiche, l'argomento viene sviluppato alla luce delle peculiarità dell'agire funzionale dell'amministrazione finanziaria, per evidenziare le caratteristiche sul piano funzionale e strutturale degli istituti con cui l'amministrazione finanziaria ricerca il consenso del contribuente. In questi termini, si distingue tra fattispecie negoziali e moduli consensuali, analizzandone le differenze sul piano strutturale e funzionale ed affrontando distintamente il problema della loro ammissibilità in relazione alle fasi in cui si articola l'attuazione della norma tributaria.
Si osserva che, in sede di accertamento, la funzione dell'agire amministrativo volto all'individuazione della capacità contributiva espressa dal presupposto e dunque della misura della contribuzione di ciascuno che realizzi l'equo riparto tra consociati delle pubbliche spese, induce ad un atteggiamento critico circa l'ammissibilità di fattispecie negoziali. Non così, invece, nel caso di adozione di moduli consensuali, ricostruendo questi in termini di coesistenza di coincidenti dichiarazioni provenienti dall'amministrazione e dal contribuente in ordine alla dimensione qualitativa e quantitativa del presupposto di imposta, cui si addiviene all'esito di un procedimento connotato dalla partecipazione del contribuente. In tale ambito, la verifica della ricorrenza del modulo consensuale così ricostruito ha riguardato l'accertamento con adesione e la conciliazione giudiziale, alcune tra le fattispecie di interpello, le forme di concordato pluriennale, la disciplina in tema di distretti produttivi.
Diversa considerazione va fatta in relazione all'attività di riscossione del tributo. La funzione prettamente satisfattoria che qui giustifica l'esercizio dei poteri autoritativi fa sì che, essendo in questa fase l'agire dell'amministrazione finanziaria funzionale alla concreta acquisizione delle entrate patrimoniali, si può con maggiore facilità ammettere che l'amministrazione addivenga alla conclusione di negozi giuridici con il contribuente, tuttavia regolanti le sole modalità di acquisizione del prelievo senza intaccare i profili dell'an e del quantum dovuto. In proposito l'indagine ha riguardato in particolare l'istituto della transazione fiscale, la compensazione, le fattispecie di mutamento della posizione soggettiva del contribuente, la cessione di beni culturali in luogo del pagamento delle imposte.
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