Mobile Homes 1975-1976

NZ Library Set 1. California 1975-1976. With 54 duotone plates and a preface by the Author

Limited edition of 350 numbered and signed copies. Elegant volume bound in full silk with a photograph applied to the front cover and the Artist's signature inserted into an eyelet to the back cover. Illustrated dust jacket and slip-case with a photo / Elegante volume rilegato in piena seta con una fotografia applicata al piatto anteriore e la firma dell'Artista inserita in un occhiello al piatto posteriore. Sovracoperta illustrata e custodia in seta con foto applicata. N. 252/350

"Incontrando l'ovest americano per la prima volta all'inizio degli anni '70, rimasi colpito dai paesaggi e dall'iconografia delle case mobili. Nel secolo precedente gli americani migravano verso ovest nei Prairie Schooners (carri coperti) per diventare agricoltori o commercianti. Dopo la seconda guerra mondiale continuarono questo "Westward Ho!", ma in case mobili pre-fabbricate, in cui vivevano spesso fino alla pensione. Questi nuovi pionieri si raggrupparono in comunità che trasformarono il paesaggio occidentale e il suo ambiente attraverso una nuova architettura della mobilità. 

I produttori di case mobili producono una gamma di stili con riferimenti architettonici che animano aspirazioni culturali o ricordi di case e comunità lasciate alle spalle. Dopo aver scelto uno stile di base, i nuovi proprietari apportano tocchi individuali all'esterno e al prato antistante che trasformano il generico in personale. Visti dall'alto, i parchi di case mobili sembrano arabeschi di scatole di alluminio tutte uguali. Ad un'osservazione ravvicinata, tuttavia, rivelano una ricca flora e fauna, espressione di scelte personali e di desiderio sia di individualità che di comunità". - (John Schott, dalla prefazione.)

"Encountering the American west for the first time in the early 1970s, I became fascinated with the landscapes and iconography of mobile homes. In a previous century Americans migrated west in Prairie Schooners to become farmers or shopkeepers. After the Second World War they continued this 'Westward Ho!', but now in commercially-fabricated mobile homes, often to retirement. These new pioneers clustered in communities that transformed the western landscape and its built environment through a new architecture of mobility. 

Mobile home manufacturers produce a range of styles with architectural references that animate cultural aspirations or memories of home and community left behind. After choosing a basic style, new owners make individual touches to the exterior and lawn that transform the generic into the personal. Viewed from a surrounding hillside, mobile home parks look like arabesques of uniform aluminum boxes. On close observation, however, they reveal a rich flora and fauna of personal expression and longing for both individuality and community." – (John Schott, from the Preface).