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leggero e struggente al tempo stesso, uno dei migliori libri di Colette. interessante anche la commistione di stili: all'inizio scritto come una sceneggiatura, piega poi in pieno stile epistolare. proprio quest'ultima parte fu elogiata da Proust che se ne disse "commosso". da leggere e rileggere!
Mitsou è una mantenuta, la maggior parte degli uomini le va bene.... Ma conserva in sè grazia, gentilizza e candore. Un personaggio affascinante.
Recensioni
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Mitsou, apparsa dapprima a puntate sul settimanale «La Vie parisienne» alla fine del 1917, fu da Colette, per l'edizione in volume di due anni più tardi, rivista e soprattutto allungata sino all'attuale forma di 'romanzo breve'; anche se è forse eccessivo e al tempo stesso limitativo parlare di romanzo per questa 'operetta' come in seguito l'avrebbe definita la stessa autrice che, pur nella sua breve vita, assume di volta in volta le cadenze della 'pièce' teatrale e della novella epistolare.La Grande Guerra travestita da music-hall, si detto di Mitsou; e qualcosa di vero c'è in questa affermazione, a patto però di non dare a tale definizione una semplice connotazione negativa, non dimenticando che proprio il mondo del music-hall fu alla base delle esperienze di vita della grande scrittrice e del suo primo capolavoro, il romanzo La Vagabonda del 1910, e di due altre importanti opere di prima della guerra, L'àncora e I retroscena del music-hall. Non sorprenderà allora il giudizio commosso che di quest'opera dava Marcel Proust, che addirittura arrivò ad affermare di preferire la scena del tête-à-tête di Mitsou e del Tenente Blu nel ristorante a quelle che lui stesso stava scrivendo per il personaggio di Swann in All'ombra delle fanciulle in fiore.
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