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Il mio primo incontro con la poesia dai tempi del liceo non poteva risultare più felice.Figlio della poesia di Hugo e Shelley questo libro mi ha folgorato con il suo possente ritratto della Natura vista quale amica/nemica dell'errabondo essere umano.Questa visione dovrà ripetersi in maniera più oscura comunque nel successivo libretto di poesie "Valsolda" e su tutta questa prima opera fogazzariana prevale la storia d'amore (per lo più storia di ricordi e algide rimembranze) su cui pesa anche lo stranito ritratto di un Dio visto dal Poeta come entità rifiutata e dalla giovane e imbelle Miranda quale consolazione e conforto. I campi della percezione sensoriale sembrano allargarsi nei quattro anni di allontanamento del Poeta dalla giovane protagonista e forze occulte sembrano ricongiungersi al di là del tragico finale. Da leggere e rileggere.
Ho trovato “Miranda”, opera d’esordio di Antonio Fogazzaro, una lettura estremamente piacevole. Chi ha amato “Malombra” non resterà deluso da questo romanzo in versi. Il lettore si trova coinvolto in una storia d’amore (senza lieto fine) narrata in parte dal poeta e in parte dalla giovane fanciulla che ripercorre le tappe del suo amore, dall’infatuazione al momento idillico, fino all’inaspettato rifiuto dell’amato e al conseguente periodo di infelicità. Una volta iniziato è difficile smettere di leggere questo libro, si vorrebbe arrivare alla conclusione, anche perché il ritmo del poemetto è davvero incalzante. Fogazzaro utilizza varie forme di poesia, dalle poesie brevi, a lunghe composizioni e inserisce parti dialogate che rendono più vivace la lettura. Oltre al valore dell’opera, trovo accattivante la veste grafica e mi è sembrata indovinata la scelta di non corredare il testo con note che avrebbero ostacolato la fluidità del racconto
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