L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
recensioni di Gobetti, N. L'Indice del 2000, n. 05
Lo scrittore americano John Irving ha scritto finora nove romanzi (tutti pubblicati anche in Italia, da Bompiani e da Rizzoli), e da tre di questi sono stati tratti dei film: nel 1982 Il mondo secondo Garp di George Roy Hill, nel 1984 Hotel New Hampshire di Tony Richardson e nel 1999 Le regole della casa del sidro di Lasse Hallström, da poco uscito in Italia. Anche altri due romanzi, Libertà per gli orsi e Il figlio del circo, sono stati trasformati in sceneggiature, ma senza successo. In questo libro Irving racconta queste sue molteplici esperienze di transito tra letteratura e cinema, soffermandosi soprattutto sull'ultima, la più intensa e complessa: più di dieci anni di lavoro con quattro diversi registi (Phillip Borsos, Wayne Wang, Michael Winterbottom e infine Hallström) su Le regole della casa del sidro.
Naturalmente non è facile per lo scrittore abituato a creare in solitudine e in piena libertà adattarsi alle limitazioni imposte dall'industria cinematografica: tempi condensati e ritmi serrati, convenzioni linguistiche e preoccupazioni economiche, problemi caratteriali e cautele contenutistiche finiscono per obbligarlo a continui compromessi. Ma la cosa più esasperante è che la sceneggiatura di un film non è affatto detto che diventi davvero un film - "Si possono contare sulle dita di una mano i romanzi autenticamente buoni che ho letto in manoscritto e che non sono stati pubblicati, ma che le buone sceneggiature non si trasformino in film è normale".
Di fronte alle infedeltà alla propria scrittura cui il cinema lo costringe, Irving si sforza di reagire da professionista sensibile ma ragionevole. Hollywood ha le sue regole, e che piaccia o no vanno accettate; così, seppure a malincuore, lo scrittore-sceneggiatore elimina personaggi e sfronda dialoghi, velocizza e semplifica, comprime e alleggerisce, limitandosi a insistere su pochissime cose a cui non intende rinunciare: che emerga chiaro il messaggio abortista ("se si dovesse fare un elenco delle persone che dovrebbero vedere questo film, in cima andrebbero messi due gruppi di persone: i politici che si autodefiniscono 'per la vita' e le bambine di dodici anni") e che la storia si mantenga incentrata sul rapporto filiale tra Homer e il dottor Larch, evitando la facile trovata di privilegiare la love story tra Homer e Candy. Fa quindi un po' impressione leggere in conclusione di questo libro che "se sul cartellone pubblicitario di Le regole della casa del sidro finiscono Candy e Homer, abbiamo fallito". Irving non lo sapeva ancora, ma sul cartellone pubblicitario sono finiti davvero Candy e Homer.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore