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Un rapporto d'amore iniziale molto forte che Elémire Zolla ebbe con Vittoria, una letterata autentica, che aveva avuto origine da un lato in una loro compatibilità affettiva felice, dall'altro nello straordinario talento poetico di Vittoria. «Minuetto all'inferno» rappresenta la fase di Elémire Zolla romanziere.
Il libro di Zolla merita un 5/5 pieno, a maggior ragione perché accompagnato dalla preziosa prefazione di Grazia Marchianò. Peccato che l'edizione di Aragno sia letteralmente farcita di errori: punteggiatura che casca in mezzo alle parole invece che a fine periodo, accenti mancanti, errori ortografici (una media di 4-5 per pagina). Il che, avendo a che fare con la scrittura sopraffina e misuratissima di Zolla, è ancora più fastidioso. Mi dispiace di non aver acquistato in tempo l'edizione di Einaudi... Tuttavia, è un testo da conoscere assolutamente.
L'entusiasmo encomiabile con il quale l'editore Aragno si è apprestata a ristampare il libro di Zolla segnala la necessità impellente di rimettere mano a quel capitolo così sdegnosamente trascurato: Vittorini spese parole coraggiose e diede coraggioso appoggio all'opera (nell'ufficio di via Biancamano, sede dell'editore Einaudi dove i più smaliziati lettori gustavano le opere degne di stampa...vale la pena di ricordare che il libro raccolse l'entusiasmo di quel còté mondano che dominava dietro le quinte dello Strega, nel '56 insieme a Bassani). Zolla riprende qui la lezione del genio di Melville: i personaggi sono un mero pretesto, più qui che in "Cecilia o la disattenzione" (che però uscì presso Garzanti nel '61), per un lungo discorso sulla letteratura: essa è lo specchio del cuore (della "camera segretissima"), lo stile ne è il fedele servo che si sforza di mantere polita la superfice, sicchè non si può pensare ad essa come ad un mero "esercizio" vieppiù perpetuo; si sta sul crinale incerto dell'evanescenza, al limite di confini dove è bene usare prudenza e discernere con carità: si aprono squarci inaspettati sulla vita così riservata e silenziosa dell'Autore (il Fascismo, l'interesse per la malattia mentale, la tisi, i primi incontri "straordinari"), sul fondale di una inquieta Roma.
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