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Anno edizione: 2010
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Buon giallo con ambientazione storica. La descrizione storica della Roma imperiale è accurata
Di Marco Didio Falco e delle sue avventure si dicono cose meravigliose. Così ho ceduto alla curiosità e ho iniziato dall'inizio, dal primo romanzo della serie. Una delusione: la storia gialla non decolla perché, fondamentalmente, non esiste. Il "caso" investigativo sembra un artificio letterario utile solo a costruirvi attorno una storia d'amore da romanzetto rosa, tra l'altro abbastanza surreale nel I sec. d.C. e nella Roma imperiale. Ma la cosa che stupisce di più è la schizofrenia dei personaggi: odiose ragazze racchiette diventano dolcissime e affascinanti fanciulle, padri addolorati per la morte delle loro figlie si trasformano in lupi cattivi senza rispetto per nessuno dei loro affetti, simpatiche amiche lavandaie si ritrovano acide e opportuniste pettegole. Per non parlare del protagonista: descritto come impenitente donnaiolo, che ne ha viste e fatte di tutti i colori, si comporta come un "nerd" che finalmente ha dato il suo primo bacio; ritenuto un abile detective ha delle "illuminazioni" investigative pari a quelle di Forrest Gump. Per non parlare della sua volontaria schiavitù in miniera e della rinuncia a 400.000 sesterzi per pallidi motivi di principio. Insomma: se fosse stato un romanzo di fantascienza il voto sarebbe stato molto più alto! Non bastano le argute battute di puro humor inglese dell'autrice (inglese!) a far decollare un romanzo ambientato nell'antica Roma.
Il libro e' ben scritto anche se non perfettamente tradotto, ma purtroppo pochi libri lo sono. L'autrice scrive bene e fa una descrizione della vita della Roma Imperiale divertente ma non grottesca, particolareggiata ma non noiosa. Cosi' come Stout, la Davis non scrive gialli veri e propri, perche' in fondo il "mistero" e' la parte meno interessante di questi libri. Considerando anche solo i personaggi che ci presenta non c'e' confronto alcuno con Manfredi, che dopo il meraviglioso: "Le paludi di Esperia", ha gettato la penna e soprattutto il portafogli nella realizzazione di libri puramente commerciali (e brutti). Tornando alla Davis: la serie su Falco e' molto carina. La consiglio a tutti coloro che non si spaventano di fronte ad un minimo di storia, una buona dose di humour (mai volgare) e intelligenza.
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