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Ma è veramente “uno qualunque”, Nicola Rampin, come vuol lasciarci intendere nella sua ultima raccolta di poesie intitolata “Migliore è...Poesie di uno qualunque”? Le liriche, quasi tutte senza titolo a voler naufragare nel mare del senso, dicono di no. Momenti di anelito irrefrenabile al volo, di pura follia, di lucida riflessione s'intrecciano in un susseguirsi di domande nel desiderio di trovare una propria identità (volgare crisi d’identità). Giustamente definito “Poeta bambino” da Monia Mariani nella Prefazione, Rampin lo è per la capacità che possiede di stupirsi e di rivelarci il suo fardello/d’emozioni notturne e di pensieri: da quello della morte a quello del legame con Dio, da quello dell’amore a quello della missione del Poeta. Qui vorrei soffermarmi. Innamorato del tempo in assoluto (amo il tempo, p. 8) più che dei concetti di passato, presente e futuro, Rampin riflette sul tempo che occorre per scrivere e il suo essere Poeta vittima anch’egli del trascorrere del tempo: come quel passare del poeta/che oggi scrive/e che domani forse se un tornado/di fortuna passerà/sarà letto (p. 10). Il Poeta non può che scrivere con la speranza che le sue emozioni, sensazioni e sentimenti (parole molto presenti nelle liriche di Rampin) siano condivise. Solo forti emozioni portano alla poesia e non è un caso che Rampin usi termini come tornado, tuono, lampi, fulmine ecc in grado di risvegliare il cuore del Poeta perso nell’inganno dell’eternità. Ci esorta Rampin, ed esorta se stesso, ad esercitare la santa ginnastica della poesia e mai metafora fu più pregnante per dire che dobbiamo dare un senso alla nostra vita inviando nostalgici messaggi/bottiglie lanciate nell’oceano. Per Rampin tutto è poesia: la donna, la Fede, la guerra, il vivere male sono poesia di tutti i giorni.
Per te farfalla / Che voli sott’acqua / E fai dolce poesia / Insegui la debolezza / Del mondo / E stimola in nuovi versi / Avvenimenti migliori.
La farfalla si sa non vola sott’acqua. E allora? In questa lirica essa non vuole farsi vedere, vuole essere trasparente, lei, già simbolo di leggerezza ed inconsistenza. Spirito viaggiatore, la sua vista annuncia una visita, quella della poesia e della metamorfosi della nostra vita. Ci sembra allora che il messaggio di speranza di un mondo migliore racchiuso nella bottiglia e lanciato da Rampin nell’oceano, ci sia arrivato integro attraverso la sua poesia.
Fausta Genziana Le Piane
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