Le mie prigioni
di Silvio Pellico
APPLAUDITO SCRITTORE DI TRAGEDIE FINO AL 1832, a partire da quella data Pellico inizia a essere fischiato a ogni sua apparizione pubblica. La ragione di questa diffidenza, se non di aperta ostilità, è da cercarsi nella pubblicazione e Le mie prigioni, il libro che "recò più danno all'Austria che una battaglia perduta o cento mazziniani frenetici". Tra il sospetto dei politici il timore dei benpensanti, era nata questa raccolta di memorie, che si rivelerà decisiva per la formazione della coscienza civile degli italiani. Quella coscienza che tenterà con alterne fortune di fondere passioni civili e pietà religiosa, illuminismo e cristianesimo, e che non può mancare di riconoscere in Pellico il suo glorioso inizio. )
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