""Solo l'eguaglianza ci può salvare!". È questo il motto del nuovo numero di MicroMega, in edicola dal 15 giugno: un almanacco di economia che cerca di smontare la vulgata che vuole l'uguaglianza nemica della crescita economica. Come dimostrano i saggi di Antonella Stirati e Maurizio Franzini che aprono il volume, combattere le disuguaglianze sempre crescenti non è solo un imperativo morale, ma una necessità economica. Le ricette dell'austerità hanno miseramente fallito, come spiegano Francesco Saraceno e Aldo Barba, e urge un ritorno a un deciso intervento pubblico in economia, come argomentano Enrico Sergio Levrero e Sergio Cesaratto. Un intervento pubblico a salvaguardia innanzitutto di quel lavoro che la nostra Costituzione pone a fondamento della Repubblica: Giorgio Lunghini e Luigi Cavallaro suggeriscono un vero e proprio programma economico proprio sulla scorta della lettura della Carta. Roberto Ciccone dimostra poi, numeri alla mano, che il welfare state non è affatto un peso come di solito viene spacciato ma uno strumento per la crescita economica. Welfare che potrebbe essere integrato con alcuni aspetti del reddito di cittadinanza, strumento di cui Elena Granaglia analizza luci e ombre. Lavoro che è sempre più calpestato: come ricordano Alessandro Arrigoni, Emanuele Ferragina e Federico Filetti, quella delle riforme del mercato del lavoro è una storia tutta tesa a rendere tipico ciò che avrebbe dovuto essere atipico, attraverso un progressivo svuotamento delle garanzie dei lavoratori. Per uscire dalla crisi in cui versa l'Italia (una crisi che ha una storia almeno quarantennale, raccontata da Thomas Fazi) la soluzione non è certo flessibilizzare ancora e ancora la forza lavoro ma, come sottolinea Pierfranco Pellizzetti con riferimento al settore manifatturiero, quella che un tempo si chiamava "politica industriale", mentre Andrea Pannone sottolinea come le conseguenze sociali del progresso tecnologico dipendano dalla loro gestione politica: gli attori coinvolti saranno in grado di scongiurare uno scenario da disoccupazione tecnologica? Ma è possibile tornare a manovrare le leve della politica economica rimanendo dentro l'euro? Per Alberto Bagnai la risposta è un chiaro 'no', e nel suo contributo smonta tutte le più comuni obiezioni all'uscita dall'euro. Pierluigi Ciocca invece considera questa eventualità un errore che potrebbe avere conseguenze fatali per l'Italia. Una possibile via di fuga senza mettere in discussione l'euro potrebbe essere quella di una moneta fiscale parallela, come suggerito da Enrico Grazzini. Quel che è certo è che per ricondurre l'economia sotto il controllo della politica è innanzitutto indispensabile arginare il settore finanziario, che negli ultimi anni ha letteralmente divorato ricchezza e, da volano dell'economia reale, si è trasformato in suo parassita: Marco Vitale e Massimo Pivetti spiegano come farlo. MicroMega, la rivista della sinistra democratica e libertaria italiana." )
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