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La Metafisica delle forme simboliche, testo postumo pubblicato come primo volume degli scritti inediti di Cassirer, costituiva nelle intenzioni dell'autore il quarto volume della Filosofia delle forme simboliche, uscito ad Amburgo negli anni venti e pubblicato in Italia in tre volumi, a cura di Eraldo Arnaud, da La Nuova Italia nel 1961. Gli anni venti, come ricorda Giulio Raio nella sua puntuale e lucida introduzione, sono anni fondamentali per la ricerca filosofica, poiché escono in breve lasso di tempo Essere e Tempo di Heidegger (1927), La posizione dell'uomo nel cosmo di Scheler (1927) e, infine, nel 1928 Le lezioni sulla coscienza interna del tempo di Husserl. È naturale, quindi, vedere la ricerca cassireriana di definizione di una fenomenologia della conoscenza delle forme simboliche in stretta connessione con questi autori e le loro opere. La Metafisica, in particolare, continua ed estende la ricerca cassireriana per una definizione dei campi e della struttura della conoscenza così come era stata esposta nel terzo volume della Filosofia delle forme simboliche. Per Cassirer la Lebensphilosophie (filosofia della vita) rappresenta la traduzione contemporanea della metafisica e dei problemi che essa pone. In dialogo con essa e pur manifestando non pochi elementi di criticità, Cassirer pone attenzione, da un lato, alla coppia "spirito-vita" in autori quali Klages, Simmel, Heidegger e Scheler, dall'altro opera una torsione in senso neoidealista nella definizione del rapporto tra mondo simbolico e mondo della vita (problema ontologico che Cassirer non evita di affrontare). In questo senso, il concetto di Urphänomen, cioè di fenomeno originario, presente nella Filosofia della forme simboliche, viene ricontestualizzato, introducendo la nozione di "fenomeno di base" (Basisphänomen), ripreso e "adattato", a sua volta, dalle Logische Aufbau der Welt di Carnap.
Gianluca Giachery
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