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Il mese delle farfalle è un libro sulla perdita e su ciò che siamo disposti a fare per evitarne altre Due Donne. Joni e Zanele. Un luogo: L'Africa. Il destino di Joni: un amore fallito alle spalle, un esilio autoinflitto lontano da casa, poi la rinascita. Joni è un giovane dottoressa. Lascia l'Olanda per andare a lavorare nel pronto soccorso di un grande ospedale africano. Vive in una zona protetta e ha una cameriera di colore, Zanele, che le riordina la casa. Joni è razionale, diffidente, ordinata. Zanele è la caotica e selvaggia Africa. Non si può scappare da se stessi. Non si può essere prigionieri per sempre. Joni in Africa ha cercato protezione. Si è creata una prigione che non vuole condividere con nessuno. Le sere passate con Zanele, le risate condivise, le riconsegnano la consapevolezza della propria anima, ferita ma viva. Perchè la vita sa come scuoterci e come sconcertarci. Una cameriera che inizia col riordinarti la casa e finisce per riordinarti la vita. Il mese delle farfalle è un viaggio all'interno di se stessi in un'Africa che non fa solo da sfondo. L'Africa è nera, lontana, selvaggia, caotica, barbara, è tutto ciò che noi occidentali pensiamo di non essere. è tutto ciò che Joni considerava lontano da sé. E invece è proprio lì che la protagonista ritrova la bellezza della vulnerabilità. Non si può dimenticare di avere un'anima Joni scopre un'umanità necessaria che stupisce come la giravolta delle farfalle che, come le foglie, sembrano lasciarsi guidare dal vento Passato e presente, racconto lineare e flashback si alternano in un romanzo che non è solo un'investigazione sulla natura dell'uomo, ma anche un'esplorazione sulla diversità, sulla povertà e sulla ricchezza che dividono gli uomini in classi, sulla perdita, sulla casualità e sui cambiamenti. è un libro tenero e crudo allo stesso tempo.
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