L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Indice
Ogni tanto, dal panorama non esaltante del romanzo italiano del XIX secolo, emerge qualche testo poco noto di sorprendente modernità. È il caso di questo primo romanzo di Vittorio Imbriani, pubblicato a puntate nel 1866 e poi in volume nel 1867, lo stesso anno delle Confessioni di un italiano. Con il capolavoro di Nievo, Merope IV ha in comune la matrice autobiografica: prende spunto dalla passione (ricambiata) dell'autore per una giovane aristocratica infelicemente sposata. Ma già il laborioso umorismo del titolo ci fa capire che l'esperienza vissuta sarà trattata dal ventisettenne Imbriani con l'acre ironia e l'ingegnoso barocchismo tipici della sua personalissima prosa. Il nome "Merope" rimanda a un'eroina tragica, colpita dal destino nei suoi sentimenti materni; la protagonista adultera del romanzo, madre di una bambina, ne rappresenta una sorta di parodica reincarnazione, che trasforma la tragedia in commedia tra boudoirs compiacenti illuminati soltanto dal caminetto acceso, merletti, fazzoletti profumati e ombrellini. La schermaglia amorosa tra Merope e Quattr'asterischi (pseudonimo giornalistico di Imbriani) è d'altronde il semplice pretesto da cui l'autore prende le mosse per una serie di virtuosistiche divagazioni d'impronta sterniana: pastiches, racconti en abyme, allusioni politiche, piccole fisiologie dietro le quali è ben visibile il modello di Balzac. Spiccano per efficacia le narrazioni dei sogni del protagonista, venate di lugubre erotismo. Nella scena onirica più violenta, Merope viene stuprata su una barca, nel mare in tempesta, da un demoniaco barcaiolo mascherato. Nella più sinistra, Quattr'asterischi la sorprende velata, in preghiera, nel Duomo di Milano; quando il velo si solleva, però, non vede il volto dell'amata, ma un teschio dal quale lo fissano "due palpebre vuote".
Mariolina Bertini
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore