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Descrizione


Cc. 185 (i.e. 186) (2) di cui l'ultima bianca e la penuntima con colophon e marchio tipografico. Marchio giolitino al frontespizio e bei capolettera figurati tra cui uno in cui appare il gioco della palla corda (prima rappresentazione figurata dell'antesignano del tennis?). Preceduto da: MUZIO G. Le vergeriane... In Vinegia, Giolito de' Ferrari, 1550. Cc. 218 (2). di cui l'ultima bianca e la penuntima con colophon e marchio tipografico. Marchio giolitino al frontespizio e bei capolettera figurati. Due opere legate in un voluem di cm. 15,5, legatura in mezza pelle con punte (1800). Dorso liscio con titoli e fregi in oro. Esemplare un po' rifilato al margine superiore delle ultime pagine dell'opera posta come seconda, peraltro assai ben conservato. A carte candide e senza difetti, con qualche rada nota ms. antica. Bell'insieme di due opere in edizione originale. Il Muzio (Padova, 1496-villa La Paneretta, tra Siena e Firenze, 1576), detto giustinopolitano dal paese di origine paterna (Capodistria), fu letterato e diplomatico per conto di varie corti italiane, tra cui quelle di Ferrara, di Pesaro e di Urbino.
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Dettagli

1551
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2566893607606

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(Padova 1496 - Firenze 1576) letterato italiano. Autore di Egloghe (1550) e di poesie petrarchesche per Tullia d’Aragona, compose anche fortunati trattati di materia cavalleresca, come Il duello (1550) e Il gentiluomo (1571), e chiuse la sua carriera come polemista cattolico (Vergeriane, 1550; Mentite ochiniane, 1551; Lettere cattoliche, 1571). Intervenne nelle discussioni linguistiche con opere poi raccolte e pubblicate postume dal figlio Giulio Cesare col titolo unitario di Battaglie in difesa dell’italica lingua (1582); sostenitore di un’idea di lingua colta e contrario al fiorentinismo di B. Varchi, aderì alla tesi, enunciata da G.G. Trissino, di una lingua che risultasse dalla sintesi di varie parlate regionali.

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