Discendente della dinastia tessile degli Amman, dotati di ricchi stabilimenti tra il Friuli e la Lombardia, Luisa Casati Stampa (1881-1957) rimase presto orfana e con la sorella si ritrovò con un enorme patrimonio da dilapidare. Milano, sua città natale, Roma, Venezia, Parigi, dove infine prese dimora nell’enorme e ingestibile Palais Rose, furono i suoi palcoscenici. Attratta da ogni eccesso, dalle droghe all’occulto, fu modella di tutti i protagonisti delle avanguardie, avendo al suo fianco una corte di iconografi intenti a celebrare le sue gesta in maschera. Leggendaria, sprezzante, chimerica, fu compagna di d’Annunzio e finì i suoi giorni a Londra in miseria. Cecil Beaton la inseguì nei suoi ultimi anni per ritrarre la sua decadenza, ma lei si schermì, preferendo affidarsi al ricordo. Una memoria, che ha ispirato artisti, scrittori, creatori di moda e performers, affascinati dal suo “vivere inimitabile”. Luca Scarlini (1966), saggista, drammaturgo, storyteller in scena, si occupa del racconto delle arti, collabora con teatri, festival, musei e mostre, in Italia e all’estero. Tra i suoi libri recenti: Siviero contro Hitler. La battaglia per l’arte (Skira 2014), Sacre sfilate (Guanda), Lustrini per il regno dei cieli (Bollati Boringhieri), Un paese in ginocchio (Guanda), La sindrome di Michael Jackson (Bompiani), Andy Warhol superstar (Johan & Levi). )
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