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GPII offre un'interpretazione basata sulla fede delle ideologie del male che hanno imperversato l'Europa ed il mondo nel '900, fornendo così una comprensione anche di quelle odierne. Interessante il capitolo che mette in evidenza i frutti di bene dell'illuminismo, non sempre serenamente riconosciuti all'interno della Chiesa.
Un libro molto interessante. Ma per capire tutte le dinamiche, secondo il mio giudizio, bisogna leggere il libro di d'Arcais "Etica senza fede", con il fine di arrivare, attraverso questi due libri che rappresentano una tesi e una antitesi, a formulare una propria sintesi.
Chiunque può leberamente commentare riconoscere o dissentire, ma MEMORIA e IDENTITA' è una pietra miliare su cammino della conoscenza e anche della Fede e tale resterà. Domenico
Recensioni
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Il nuovo attesissimo libro di Giovanni Paolo II.
«Mi è stato dato di fare esperienza personale delle "ideologie del male". è qualcosa che resta incancellabile nella mia memoria. Prima ci fu il nazismo. Quello che in quegli anni si poté vedere era già cosa terribile. Ma molti aspetti del nazismo, in quella fase, di fatto rimasero nascosti. La reale dimensione del male che imperversava in Europa non fu percepita da tutti, neppure da quelli tra noi che stavano al centro stesso di quel vortice. Vivevamo sprofondati in una grande eruzione di male e soltanto gradualmente cominciammo a renderci conto della sua reale entità. I responsabili di esso facevano infatti molti sforzi per nascondere i loro misfatti agli occhi del mondo. Sia i nazisti durante la guerra che, più tardi, nell'Est dell'Europa i comunisti, cercavano di occultare all'opinione pubblica ciò che facevano. [...]Più tardi, ormai a guerra finita, pensavo tra me: il Signore Dio ha concesso al nazismo dodici anni di esistenza e dopo dodici anni quel sistema è crollato. Si vede che quello era il limite imposto dalla Divina Provvidenza a una simile follia. [...] Se il comunismo è sopravvissuto più a lungo e se ha ancora dinanzi a sé, pensavo allora tra me, una prospettiva di ulteriore sviluppo, deve esserci qualche senso in tutto questo. [...]Ciò che veniva fatto di pensare era che quel male fosse in qualche modo necessario al mondo e all'uomo. Succede, infatti, che in certe concrete situazioni dell'esistenza umana il male si riveli in qualche misura utile, in quanto crea occasioni per il bene. Non ha forse Johann Wolfgang von Goethe qualificato il diavolo come "una parte di quella forza, che vuole sempre il male e opera sempre il bene"?»
Giovanni Paolo II
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