L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Inizio del libro: "Ora che sono morti tutti, è venuto il tempo di ricordare. Volente o nolente, sono l'erede di un popolo massacrato, di un paese quasi cancellato dalle carte geografiche. Per molto tempo ho detestato quei volti di vecchie vestite di nero che continuavano a rimuginare un passato di disastri". Conclusione: "Sono lunghi anni che porto con me queste pagine senza riuscire a risolvermi a scriverle. Ora che tutti sono morti già da molto tempo e che la mia fine non è poi così lontana, è venuto il tempo di ricordare questo assassinio collettivo". Chaliand scrive da poeta, soprattutto in queste pagine in cui domina il ricordo del nipote delle vittime del primo genocidio del ventesimo secolo, quello armeno. D'altronde la poesia è evocazione, di dolori e di gioie, ed è forse strumento privilegiato per un esercizio di memoria, in questo caso di lutto. E così si ricordano le deportazioni, gli stupri di massa, i seni tagliati, i ventri squarciati di donne incinte, o vecchi ferrati come asini e trascinati a quattro zampe prima di ricevere una sciabolata nell'ano. Il canto poetico di Chaliand non indulge solo all'elegia e allo strazio. C'è dell'epica, del gusto e della fascinazione per l'eroismo, quello che da sempre si mostra sui campi di battaglia, soprattutto per resistere o ribellarsi all'oppressione e allo sterminio operati da ultranazionalismi vecchi e nuovi, piccoli e grandi. Lo testimonia la vita del settantenne Chaliand, trascorsa come esperto di geopolitica e strategia militare, a detta di molti uno dei migliori conoscitori delle tecniche di lotta dei gruppi armati rivoluzionari, per decenni vissuto, non solo come osservatore, tra decine di guerriglie in America Latina, Africa, Asia e altre zone di conflitto sparse per il mondo.
Danilo Breschi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore