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Descrizione


È l'aprile del 1944, l'ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Lódz: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c'è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni. Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l'unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l'unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. In queste commoventi pagine prende vita il ritratto di una bambina costretta ad affrontare l'impossibile compito di diventare donna in un mondo dominato dalla violenza e dall'ingiustizia. Ma Rywka deve resistere. Per sé, per la sua famiglia, per le tante persone che, a rischio della loro stessa vita, ogni giorno le offrono aiuto. E l'unico modo per resistere è non smettere di sognare: la libertà per sé e per Cipka, una casa, un piccolo studio avvolto dall'ombra della sera, una penna, qualche foglio bianco per coltivare la sua più grande passione, la scrittura.
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Dettagli

2
2016
Tascabile
28 gennaio 2016
208 p., Rilegato
9788811670995

Valutazioni e recensioni

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Siamosolostorie
Recensioni: 4/5

Da leggere oltre al fatto che trattasi di un una importante testimonianza di una realtà ignobile del secolo scorso, ma anche per la fede che la protagonista ha, per la sua maturità nonostante la giovane età e la profondità del suo animo. Un'anima buona come poche capita di incontrare.

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Antonella
Recensioni: 5/5

Rywka Lipszyc... un nome non facile da pronunciare, ma per chi legge il suo diario difficile da dimenticare. Ho amato le sue commoventi pagine. Rywka è stato un fiore tra i rovi di Lodz; perse entrambi i genitori; suo fratello e sua sorella furono deportati e gassati a Chelmno. Rywka aveva 14 anni e affidò il suo dolore, le sue paure, i suoi patimenti, la speranza e la propria fede in Dio al suo diario. Un diario scritto con una delicatezza spiccata, profonda; un diario che la seguì fino ad Auschwitz dove venne ritrovato da una dottoressa dell'Armata Rossa che lo custodì per decenni e solo circa 70 anni dopo, il diario di Rywka Lipszyc, è stato pubblicato. Rywka sopravvisse ad Auschwitz ma di lei si persero le tracce; oggi testimonia perché ha scritto. Segue un'interessantissima la ricostruzione storica del ghetto di Lodz e le ricerche fatte sull'autrice del diario. Rywka mi è entrata nel cuore e considero il suo diario ancora più bello del famosissimo diario di Anne Frank.

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masloco
Recensioni: 4/5

molto bello e piacevole pur trattando di una brutta pagina della nostra storia

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