Pubblicata in occasione della personale dal titolo Black Tar (catrame), la monografia raccoglie una quarantina di lavori che documentano la recente ricerca dell’artista ravennate, talento eclettico e raffinato, capace di elaborare un processo creativo innovativo e che lo ha portato, dopo gli inizi milanesi e la collaborazione con il designer Giulio Cappellini, a trasferirsi a Los Angeles e ad avvicinarsi al catrame come mezzo espressivo. Fu la visita al La Brea park di Los Angeles, un’area geologica caratterizzata da giacimenti di catrame, pieni di fossili perfettamente conservati, a guidarlo verso questa sua cifra stilistica.È qui che nasce il black tar, pratica creativa che Mattia Biagi trasforma in rito: rivestire di catrame, con una sofisticata tecnica, oggetti di uso comune, assunti quali icone rappresentative di un personale messaggio. L’artista viene così a creare una nuova forma estetica che cristallizza la struttura originaria, esaltandola attraverso uno strato denso di catrame; la luce naturale riflette le sfaccettature lucide e opache dell’opera stessa, come un diamante nero. Il contrasto tra oggetto riconoscibile e oggetto non fruibile è una delle chiavi di lettura delle sue opere, dove anche un tenero Teddy Bear non è più solo un ricordo dell’infanzia, ma diventa l’immagine di un’innocenza perduta.“Il catrame è il mio ‘mezzo espressivo’ – osserva lo stesso Mattia Biagi; mi piace perché rende solido il colore nero, permettendo di intravedere ancora la forma dell’oggetto”.Questo processo non risparmia gli strumenti musicali: un’arpa, una chitarra, una viola, oggetti destinati a non suonare più ma che, grazie al black tar, ottengono una nuova bellezza. E poi armi da guerra che, per mezzo del catrame, non potranno più arrecare danno, né distruzione in questo contesto artistico; oggetti di morte, cui il catrame ha tolto la loro funzione.L’artista compie così una riflessione intima sulla religione; il catrame applicato all'iconografia sacra perde qualsiasi connotazione blasfema, ed enfatizza il suo personale percorso di fede. Jesus save us, un crocifisso ligneo alto più di due metri, è il paradigma di questa sezione.
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