L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 7,60 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
recensione di Zunino, M., L'Indice 1991, n. 8
Secondo E. H. Rapoport, una delle figure più colte ed estrose della biologia latinoamericana, scrivere un libro scientifico procura una sensazione di grande potenza. A rigore tale sensazione, come quella parallela di sgomento, dovrebbe essere commisurata alla vastità del tema trattato. Se le cose stanno veramente così, possiamo immaginare quale tumulto abbia provato Martino Rizzotti scrivendo un libro il cui "scopo principale... è proprio quello di raccordare l'evoluzione dei viventi con quella del mondo inorganico in genere". Tema affascinante ed attuale, che l'autore organizza in un'opera di cui in molti sentivamo la mancanza.
L'impresa può suscitare più di una perplessità, per le profonde radici che l'antinomia vita-non vita ha nella nostra cultura. Non è senza un certo disagio che ci si accorge, leggendo il secondo capitolo, che ciò che Rimetti chiama, provocatoriamente, "una strana roccia sulla superficie terrestre", è poi la biosfera, il complesso di tutti gli esseri viventi. D'altra parte - pur senza concedere al riduzionismo in biologia molto più di quanto gli spetti, soprattutto al di fuori del campo strettamente metodologico -, se ammettiamo l'unitarietà del binomio materia-energia, non possiamo non ammettere che le leggi che ne regolano l'esistere e il divenire siano omogenee, tanto a livello di galassie che di batteri. Siamo così costretti ad ammettere con Rizzotti che l'evoluzione biologica non può contrastare con l'evoluzione cosmica. Qualunque sia la prospettiva da cui osserviamo l'universo fisico, il primo approccio al problema evolutivo è quindi la considerazione che "tutto ciò che è in un certo istante proviene da ciò che era in un istante precedente". In quest'ottica, la sintesi di dati, e soprattutto di idee, che l'autore ci offre, partendo dalla cosmologia per arrivare al codice genetico, non può essere che utile e stimolante.
Fra gli addetti ai lavori, comunque, aduni troveranno certamente da ridire. È arduo, ad esempio, non rilevare come la critica dell'attualismo - implicita nell'affermazione per cui "non ci si deve far troppo condizionare dallo stadio evolutivo attuale" (p. 175) - venga poi sostanzialmente contraddetta dal tipo di argomenti portati per sostenere la maggior antichità dell'RNA nei confronti del DNA (p. 185). Anche la trattazione dell'evoluzione biologica avrebbe guadagnato da un'enunciazione chiara del concetto di filogenesi che l'autore utilizza. Le considerazioni finali, poi, dove Rizzotti spezza una lancia in favore di un diverso modello evolutivo della società umana, più rispettoso del macro e del microcosmo di cui tutti facciamo parte, sono più che lodevoli, ma non è facile trovarne i nessi reali con quanto precede, anche perché il campione di quella "strana roccia", che Rizzotti privilegia per mezza dozzina di capitoli, ben raramente comprende altro al di là di ciò che solo il microscopio ci può rivelare.
Si tratta tuttavia di un'opera utile, che suscita nel lettore attento interesse e curiosità tutt'altro che banali; una bibliografia ampia (137 titoli) ed equilibrata, nonostante alcune lacune, chiude il volume.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore